Ocse: in Italia peggio della crisi su Lavoro deve ancora arrivare
Come in Francia e Germania, dinamica simile a anni '70 e '80
ROMA - In Italia il peggio della crisi sulla disoccupazione deve ancora arrivare, avverte l'Ocse nel suo rapporto annuale sul Lavoro, con una dinamica che sarà simile a quelle delle recessioni degli anni '70 e '80.
Secondo l'ente parigino per la metà del prossimo anno i disoccupati totali nell'area saliranno a 57 milioni di persone, e rispetto al minimo toccato nel 2007 in termini si tratta di 25 milioni di senza lavoro in più. Ma sul lavoro questa crisi si fa sentire con tempi diversi tra i vari paesi: «Queste previsioni implicano che per metà 2009 la maggior parte degli aumenti di disoccupazione saranno già avvenuti in Irlanda, Giappone, Spagna e Stati Uniti, mentre in altri paesi - dice l'Ocse - tra cui Francia, Germania e Italia la maggior parte dell'aumento deve ancora arrivare».
Per gli Stati Uniti l'impatto sul lavoro è stato «uil peggiore di qualunque recessione fin dal 1970 - aggiunge l'Ocse - guardando alla portata dell'aumento della disoccupazione. Invece, la portata di aumenti di disoccupazione in Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna sono previste in termini paragonabili alle recessioni avvenute negli anni '70 e '80».
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