Obama: «La ripresa vicina, ma non dimenticare lezione Lehman»
Presidente torna a premere per revisione sistema finanziario
NEW YORK - Un anno fa il collasso di Lehman Brothers ha cambiato il volto di Wall Street e della finanza americana, facendo sprofondare il Paese nella crisi peggiore dagli anni Trenta, in «una tempesta non solo finanziaria ma economica, con i prezzi delle case a picco, le imprese impossibilitate ad avere accesso al credito, una media di 700.000 posti di lavoro persi ogni mese».
Ora, grazie anche alle manovre aggressive messe in atto dal Governo, «la bufera degli ultimi due anni sta cominciando a calmarsi e le nubi iniziano a dissolversi». E' questo il messaggio del presidente degli Stati Uniti Barack Obama che, parlando dalla Federal Hall di New York, proprio nel cuore di Wall Street, ha invitato le società del comparto a non dimenticare la lezione impartita da Lehman e a auspicato che la revisione del sistema finanziario sia messa in atto entro fine anno.
Il crack di Lehman, banca di investimento con 158 anni di storia, era arrivato a conclusione di un fine settimana che ha gettato nel panico Wall Street con quello che è considerato il fallimento più grave della storia americana. Ora, esattamente dodici mesi dopo, il sistema finanziario americano comincia a risollevare la testa e con esso anche l'economia americana. «Anche se l'intervento del Governo continua a essere necessario per stabilizzare il sistema finanziario, la necessità sta diminuendo e le banche cominciano a restituire i prestiti di emergenza che hanno ricevuto», ha detto Obama, facendo riferimento al Tarp, il programma di stimoli all'economia da 700 miliardi di dollari.
Segnali di stabilizzazione arrivano da più parti, - gli indicatori macroeconomici sottolineano che il paese va verso un progressivo miglioramento, nonostante il mercato del lavoro continui a essere in affanno, - e ulteriori conferme arrivano quasi quotidianamente dal Governo americano, non ultimi il segretario al Tesoro Timothy Geithner e il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke. «Per una piena ripresa ci vorrà molto tempo e lavoro, ma la crescente stabilità che deriva dagli interventi segnala un ritorno alla normalità», ha detto Obama, spiegando che comunque «non bisogna lasciarsi andare al compiacimento».
Il presidente americano, ricordando che un anno fa il paese era sull'orlo del precipizio - «è stato un fallimento collettivo, una mancanza di responsabilità a Washington, a Wall Street e in tutta l'America», - e che sono state necessarie manovre aggressive da parte della Federal Reserve e del dipartimento del Tesoro, ha ribadito che è necessario «stare in guardia contro i rischi sistemici a cui abbiamo assistito». Per questo motivo è necessaria una revisione del sistema finanziario, - «la revisione più ambiziosa dalla Grande Depressione», - attraverso «uno sforzo costruttivo per aggiornare la regolamentazione per renderla adatta alle sfide del nuovo secolo».
Obama ha dunque ribadito la necessità di creare un'agenzia di tutela finanziaria per i consumatori, standard più severi sui livelli di liquidità e capitale delle banche in modo da «colmare i vuoti che hanno rappresentato il cuore della crisi». Il presidente ha ammonito Wall Street, ricordando che sebbene il Governo non abbia lesinato aiuto, i colossi bancari non devono dare per scontato che questa sia la normalità e che si possa fare «affidamento su un altro piano di soccorso basato sul denaro dei contribuenti». La lezione impartita da Lehman non deve essere dunque dimenticata: «non torneremo ai comportamenti scriteriati e agli eccessi fuori controllo», ha detto Obama.