18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
I produttori preoccupati

Maltempo: è allarme grandine. Rischi per la vendemmia

Situazione resa più grave dal crollo dei prezzi delle uve e dal mancato finanziamento del Fondo per le calamità naturali

ROMA - L’ondata di maltempo che è cominciata ad abbattersi sul Nord Italia e, specialmente in Toscana, e che nelle prossime ore interesserà l’intera Penisola sta destando grande preoccupazione tra gli agricoltori. E’ la grandine il fenomeno meteorologico più allarmante. A rischio, oltre ad ortaggi e frutta, in particolare mele e pere, ci sono i vitigni. In molte zone, infatti, non è cominciata la vendemmia e si dovrà aspettare ancora qualche settimana.

A sostenerlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che mette in evidenza una situazione estremamente difficile, visto che già i prezzi delle uve sono scesi al minimo storico e che, dopo le tante promesse del governo, non c’è stato il tanto atteso finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali.

Quindi, si preannuncia, ancora una volta emergenza per l’agricoltura. L’arrivo del maltempo con piogge, temporali, nubifragi violenti, grandinate, trombe d’aria, può provocare -sottolinea la Cia- gravi danni alle campagne. Già nelle ultime ore si sono avute pesanti conseguenze. Quello che è avvenuto nella Capitanata (Foggia) è sintomatico. Gli effetti delle intemperie sono stati, infatti, devastanti. Ma anche in Toscana la situazione non è affatto migliore.

Particolarmente a rischio sono, dunque, i vigneti, le colture autunnali, i frutteti e gli orti a campo dove, in questo periodo, sono abbondanti le coltivazioni (in particolare melanzane, pomodori, zucchine, cavolfiori, spinaci, insalate). C’è, inoltre, il pericolo -avverte la Cia- che in molte zone le operazioni della vendemmia potrebbero subire ritardi, oltre a deleterie conseguenze.

Non solo. I previsti temporali -ricorda la Cia- possono provocare anche allagamenti nei terreni agricoli, con smottamenti e frane.
Uno scenario non certo confortante, visto anche che -rimarca la Cia- i produttori fanno i conti con un drammatico calo dei prezzi, soprattutto delle uve e dei prodotti ortofrutticoli. Accanto a ciò c’è un altro elemento destabilizzante che è rappresentato dal mancato finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. Un problema che ha costretto molti produttori agricoli a costi assicurativi elevati e ad altri a non sottoscrivere alcuna polizza.