Gelmini: «Pronta a dialogare con chi lavora con coscienza»
«A livello politico si può discutere, ma la legge va applicata»
NAPOLI - Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, si dice pronta a dialogare con chi, nel mondo della scuola, lavora con «passione e coscienza» pur ribadendo che chi fa politica deve farlo al di fuori degli istituti scolastici.
«A scuola niente politica» - Durante una conferenza stampa all'interno dell'istituto di pena minorile di Nisida a Napoli, il ministro ha dichiarato: «Esiste una minoranza di insegnanti e dirigenti scolastici che fa politica nelle scuole. Credo - ha ribadito - che la scuola sia un'istituzione che vada rispettata e non è certamente un luogo per portare avanti le proprie idee politiche. Non è un luogo per contrapposizioni e polemiche, ma un luogo che va rispettato».
«Accetto consigli e critiche» - Il ministro ha però aperto uno spiraglio per chi, anche con critiche e contestazioni costruttive, voglia apportare modifiche alla sua riforma. «A livello politico si può discutere qualsiasi posizione, ma una volta che un provvedimento diventa legge va applicato. Se stigmatizzo chi politicizza la scuola - ha aggiunto - ho però profondo rispetto per gli insegnati che percepiscono uno stipendio basso e che lavorano con coscienza e passione». Con queste persone sono pronta ad aprire un dialogo anche grazie alle nuove tecnologie. Accetto consigli e critiche».
«Più risorse a chi le merita» - Gelmini ha poi sottolineato come, nel Governo, ci sia «una forte volontà di dialogo e di valorizzazione del ruolo degli insegnanti e dei dirigenti scolastici», concludendo, però, che la scuola che ha in mente è «una scuola in cui si dà di più a chi merita di più, una scuola inclusiva».
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