Innse: operai stabilimento non escludono «azioni»
«Siamo in grado di andare a prendere Genta quando non è protetto»
MILANO - Gi operai della Innse invitano «a non abbandonare il presidio» e non escludono di organizzare «certe azioni» se dalla Prefettura non arrivano notizie positive circa il raggiungimento di un accordo sul futuro della fabbrica.
«Le trattative continuano e ci dicono che sono a buon punto - ha detto al megafono un portavoce degli operai che da una settimana continuano la protesta da un carroponte all'interno di un capannone - ma per noi non conta niente: alcuni punti sono stati definiti, ma a mettere i bastoni tra le ruote e a giocare al rialzo è ancora Genta (l'attuale proprietario dell'Innse)».
Ultimatum dal gruppo Camozzi - «Il gruppo Camozzi - ha proseguito l'ex operaio della Innse conosciuto come Gino - ha dato l'ultimatum: vuole chiudere la trattativa entro mezzanotte, ma Genta rischia di far saltare tutto. Genta deve dimenticarsi della Innse e tornare da dove è venuto; non può pensare di andare avanti all'infinito. Gli operai della Innse - ha concluso - sono in grado di andare in qualsiasi momento a Torino a prenderlo quando non è protetto. Non può nascondersi tutta la vita. Stiamo tutti all'erta».
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