20 aprile 2024
Aggiornato 00:30

Riva Ligure, otto indagati per la morte dei due operai

Concluso sopralluogo dei tecnici nel depuratore

GENOVA - Sono saliti ad otto gli indagati per la morte degli operai Stefano Mercurio e Gianfranco Iemma, caduti in una cisterna di decantazione delle acque nere a Riva Ligure, nell'Imperiese. A rispondere dell'accusa di omicidio colposo, formulata dal sostituto procuratore di Sanremo Francesco Pescetto, anche Antonella Mercurio, moglie di Iemma e sorella di Francesco, contitolare della Ciem Srl, la ditta incaricata della pulizia del depuratore di Riva Ligure. Gli altri indagati per il duplice infortunio sul lavoro, occorso lunedì scorso, sono il 43enne Marco Cambiaso, presidente della Se.

Com, la società pubblica che gestisce il depuratore, il 44enne Marco Marongiu, geometra della stessa azienda, il 63enne Antonino Tetamo, direttore dei lavori, il 54enne Lorenzo Grassano e tre responsabili della Siba, l'azienda milanese che ha realizzato i lavori di ampliamento del depuratore, il 55enne Guido Turioni ed i 51enni Aldo Castagna e Giuseppe Nocito.

Intorno alle 11 intanto si è concluso il sopralluogo da parte dei vigili del fuoco, specializzati in analisi batteriologiche e chimiche, in collaborazione con i carabinieri ed i tecnici dell'Arpal, all'interno dell'impianto di Riva Ligure dove hanno trovato la morte i due cognati di 36 e 40 anni. Secondo i rilevamenti effettuati, la percentuale di ossigeno nell'aria, nella zona dove è avvenuto l'incidente, era pari al 20,7%, mentre la soglia minima, sotto la quale bisogna utilizzare le protezioni che le vittime non avrebbero indossato al momento della tragedia, è fissata al 16%. I tecnici hanno poi prelevato alcuni campioni dei fanghi contenuti nella vasca delle acque reflue, che verranno successivamente analizzati per capire se al loro interno vi fosse qualche reagente chimico che possa avere stordito i due operai.