29 aprile 2024
Aggiornato 17:30

Bankitalia, Foglio: per Via Nazionale calo industria simile a '29

Appunto direttorio: crollo export Italia maggiore del '74 e '92

ROMA - Nell'attuale crisi economica per l'Italia «il ritmo di contrazione produttiva industriale non è molto diverso da quello registrato nel 1929» mentre le esportazioni » stanno addirittura «subendo una flessione non riscontrabile nelle crisi del 1974 e del 1992». Sono alcune analisi contenute in un documento riservato della Banca d'Italia visionato dal quotidiano «Il Foglio« che contiene una ricerca sulle più gravi recessioni attraversate dall'economia italiana. Un argomento, quello della durata e dell'intensità della recessione in vista dell'attesissima relazione all'assemblea annuale, che quest'anno si svolgerà il 29 maggio.

Lo studio contenuto nell'appunto destinato al Direttorio si concentra sugli effetti della crisi petrolifera (1974-'75), di quella valutaria (1992-'93) e del crack del '29. Gli esperti di Palazzo Koch sottolineano come nelle passate contrazioni dell'economia il Pil sia stato in calo in media per quattro trimestri, media già raggiunta coi con i dati di ieri dell'Istat. «Le esportazioni - si legge nel documento citato dal Foglio - stanno subendo una flessione non riscontrabile nelle crisi del 1974 e del 1992» e alla contrazione degli acquisti di beni durevoli si aggiunge, nella recessione attuale, anche quella dei consumi di beni non durevoli. E «il ritmo di contrazione produttiva nel settore industriale non è molto diverso da quello registrato nel 1992».

Sul versante del credito, invece, la stretta appare sinora in linea con quella del 1992, ma meno grave rispetto a quella degli anni Settanta. Anche se c'è «il rischio che la restrizione non sia pienamente emersa».

Un dato che è in controtendenza con le crisi precedenti, rimarcano gli economisti di Bankitalia, è quello che è meno profondo il calo di fiducia delle famiglie sulle prospettive future.