3 maggio 2024
Aggiornato 04:30

1° maggio in Francia: Sindacati uniti per maxi-protesta anti Sarkò

Previste 280 manifestazioni, in prima linea anche l'opposizione

PARIGI - Sale la temperatura sociale in Francia in occasione del 1° maggio: il 71% dei francesi giudica «giustificato» l'appello unitario dei sindacati, secondo il sondaggio BVA-Orange commissionato dal settimanale L'Express. Per domani sono previste 280 manifestazioni in tutto il Paese.

Per la prima volta oggi si riuniranno tutte le organizzazioni sindacali comprese quelle dei quadri. Sul fronte politico il Partito Socialista, il Nuovo Partito Anticapitalista, e altre dodici organizzazioni di sinistra hanno sottoscritto un appello comune per promuovere il 1° maggio 2009 e farlo diventare «una battuta d'arresto alla politica di Nicolas Sarkozy e del Medef» (la Confindustria francese, ndr.).

Anche François Bayrou leader del partito MoDem, ed ex sfidante di Sarkozy alle presidenziali di due anni fa, a suo modo si è unito ai promotori del 1° maggio, con la pubblicazione del suo libro intitolato «Abus de Pouvoir» (abuso di potere, ndr.). Bayrou scrive che il presidente francese intende sviluppare un' «egocrazia» e un' «ideologia del denaro presentato come valore». Anche l'altra ex candidata all'Eliseo, Ségolène Royale ha deciso di celebrare il 1° maggio sfilando con i dipendenti di Heuliez, azienda a rischio di chiusura con sede nel Poitou-Charentes, regione di cui Royale è presidente. Il Partito Socialista non si presenterà dunque compatto alla manifestazione di Parigi e i due ex candidati alla presidenza della repubblica sembrano essere già orientati alle prossime elezioni del 2012.

Gli ingredienti per una massiccia partecipazione alle manifestazioni ci sono tutti e i sindacati sperano di ottenere lo stesso successo di quelle precedenti del 29 gennaio e del 19 marzo scorsi. Nelle ultime settimane la notizia di licenziamenti a causa della crisi ha fatto scattare azioni di protesta incontrollata in varie località francesi, culminate spesso con il sequestro dei manager. A questi episodi si sono aggiunte fiammate di violenza contro le rappresentanze del governo sul territorio, come è avvenuto a Compiègne dove i lavoratori di Continental, hanno devastato gli uffici della sottoprefettura dopo aver appreso la notizia che il tribunale di Sarreguemines aveva respinto le loro richieste di sospensione del piano sociale previsto dall'azienda.

Il mondo operaio non è il solo attore delle proteste. In tutto il Paese gli studenti universitari hanno bloccato da febbraio le attività in vari atenei e ieri il Coordinamento Nazionale delle Università ha invitato insegnanti, ricercatori e personale amministrativo a «non far svolgere gli esami finchè le rivendicazioni non saranno soddisfatte».

Anche il settore della sanità è in fermento. Nell'ultima settimana sono scesi in piazza persino alcuni primari per protestare contro la legge Bachelot (ministro della sanità, ndr.) che attribuirà più poteri ai direttori degli ospedali. Gli oppositori del progetto sottolineano che in questo modo i medici non potranno opporsi alla scelta di concentrare l'attività di un ospedale su una o più patologie `trascurandone' altre magari meno redditizie.

Buona parte dei sindacati non ne parla ancora apertamente ma qualcuno ha già iniziato ad avanzare l'ipotesi di un nuovo sciopero generale del settore pubblico-privato. Tra questi Jean-Claude Mailly, segretario generale del sindacato Force Ouvrière (Forza Operaia, ndr.) che ha proposto «un grande sciopero generale di 24 ore» sostenuto da tutti i partner sociali per mostrare al governo l'unità del fronte sindacale. Anche il Nuovo Partito Anticapitalista, guidato da Olivier Besancenot, ha ricordato che lo sciopero generale che ha paralizzato le Antille «ha mostrato la sua efficacità».