28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
SUINICOLTURA

Confagricoltura: «Tengono i prezzi della carne suina»

«Ma le condizioni generali permangono difficili e crescono i timori per un calo dei consumi»

ROMA - Malgrado l’incontrollato diffondersi delle più disparate notizie sull’influenza, Confagricoltura sottolinea come a Milano abbiano tenuto le quotazioni della carne suina che peraltro, come più volte con preoccupazione segnalato nelle passate settimane, sono poco sopra i minimi dell'anno.

La commissione prezzi all'ingrosso, riunitasi come di consueto presso la Camera di Commercio per valutare lo stato del settore e definire il prezzo, ha riscontrato infatti quotazioni pressoché stabili in un mercato che comunque ha perso il 30% del valore in soli quattro mesi.

I capi da macello di 170 kg, le cui cosce fresche sono per lo più avviate alla trasformazione in prosciutti crudi DOP, hanno quotato 1,077 euro al chilo, ossia poco più – un centesimo - del minimo dell'anno 0,016 euro kg, toccato un mese fa.

Nel settore, che già stava vivendo una situazione di mercato estremamente delicata, c'è preoccupazione - rileva Confagricoltura - anche per quello che potrà essere nell’immediato futuro il comportamento dei consumatori.

«L’emergenza sanitaria diffusasi a seguito dell’insorgere in America centrale di numerosi casi d’influenza non deve trasformarsi in ingiustificato allarmismo perché - ricorda Confagricoltura - il sistema produttivo italiano offre le più ampie assicurazioni per un consumo sanitariamente e qualitativamente ineccepibile. Ma soprattutto perché, come ampiamente riportato dalle più autorevoli istituzioni scientifiche mondiali, nessun prodotto suino è pericoloso ed il principale, se non unico veicolo di contagio, come per l’influenza stagionale, è la trasmissione da persona a persona».

Nell’invitare il consumatore italiano a non farsi ingiustificatamente coinvolgere dalla psicosi, Confagricoltura ribadisce l’urgenza d’adottare, come individuato dal tavolo di filiera specifico interventi, oggi più che mai urgenti, finalizzati a far uscire il settore dalla crisi.

Il consumo nazionale di carne suina fresca e trasformata, è ammontato nel 2007 a 1,867 milioni di tonn, con una crescita dell’1,8% rispetto al 2006.
Il consumo pro-capite, è quindi risalito ad oltre 33 kg.

La dinamica del comparto carni suine fresche ha manifestato una domanda interna molto importante: +3,5%. Anche per i salumi la domanda interna è continuata a crescere (+0,7%) rispetto a quella del 2006.

Il consumo pro-capite di carne fresca è salito a 12,8 chilogrammi (756 mila tonnellate), quantitativo che ha permesso di portare a quasi il 24% la propria incidenza sul consumo complessivo delle carni fresche.

In merito alla componente complessiva dei salumi, la disponibilità totale per il consumo nazionale è stata nel 2007 di 1,111 milioni di tonnellate (al netto del saldo import-export e scorte), ripartendosi sulla popolazione secondo il dato medio di 18,7 kg pro-capite.

Nel 2008 si è verificata una contrazione dei consumi rispetto al 2007 del 3,5%. Allo stesso modo il consumo pro capite è sceso del 4,9%.