20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Commercio estero

A Roma il Forum Onu sulla facilitazione del commercio mondiale

Il Ministro Scajola: ”No dell’Italia alle tentazioni protezionistiche”

ROMA - Si sono svolti oggi a Roma i lavori del 14° Forum UN/CEFACT dell’Onu sulla facilitazione del commercio mondiale e che hanno visto la partecipazione di oltre 200 Paesi. Il Seminario è stato aperto questo pomeriggio dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola e ha visto la partecipazione del Commissario europeo al Commercio, Catherine Ashton, del vice presidente di Confindustria, Paolo Zegna, e del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, che ha svolto le conclusioni. Nell’intervento di apertura il Ministro Scajola ha sottolineato che «il commercio internazionale costituisce un importante veicolo di crescita e benessere tanto più nella difficile fase congiunturale che l’economia mondiale sta attraversando».

Scajola ha poi ribadito «il no dell’Italia ad ogni tentazione protezionistica che rischierebbe di alimentare una spirale di reazioni a catena che finirebbe per danneggiare tutti. Al contrario, gli interventi di facilitazione degli scambi, secondo le stime dell’Ocse e del Wto, possono assicurare una diminuzione dei costi commerciali di quasi 29 miliardi di dollari l’anno per i Paesi in via di sviluppo e un aumento del commercio di ben 377 miliardi di dollari». Scajola ha concluso affermando che «il governo italiano auspica la positiva conclusione delle trattative sulle facilitazioni degli scambi come parte dei risultati del Doha round e sostiene l’attività condotta a questo scopo da UN/CEFACT».

Anche il Commissario Ashton ha ribadito la necessità «di semplificare le regole commerciali che spesso sono ostacoli alla crescita soprattutto delle piccole e medie imprese» . «Quando si parla di facilitare gli scambi - ha spiegato il Commissario - dobbiamo essere certi che tutte le barriere alla libera circolazione vengano abbattute: si possono costruire strade in Africa o semplificare le procedure doganali, tutte iniziative che avrebbero positive ripercussioni anche in Italia». Nelle conclusioni, il Sottosegretario Urso ha ribadito «come spesso gli ostacoli non tariffari siano di fatto ‘un dazio’ che le Pmi sono costrette a pagare, imposto sia dalle economie emergenti che dai Paesi sviluppati» ed ha auspicato una liberalizzazione degli scambi e un maggiore rapporto con tra le nostre dogane e quelle internazionali. Anche se la chiave di tutto resta il Doha round e, proprio per questo, il Governo italiano sta operando affinché si possano fare significativi passi in avanti durante il vertice del G8 alla Maddalena».