16 aprile 2024
Aggiornato 10:00

Inflazione, Federconsumatori: calo conferma la gravità della situazione

«Invitiamo la distribuzione a fare la sua parte, attraverso innovative formule “last minute”»

ROMA - La conferma del tasso di inflazione all’1,2%, purtroppo, non è altro che l’ennesima conferma di una situazione estremamente grave, da più parti sottovalutata.
Il continuo calo del tasso di inflazione, infatti, avviene a fronte di una forte contrazione dei consumi e di una drastica diminuzione del potere di acquisto delle famiglie, segnali tutt’altro che positivi.

Seppure tale tasso sia, ancora una volta, sottostimato, anche l’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori ha registrato la riduzione di alcuni prezzi e tariffe, soprattutto per quanto riguarda le tariffe energetiche ed i prezzi dei prodotti tecnologici. Sottolineiamo però come i prezzi dei beni di prima necessità rimangano in controtendenza rispetto a tale andamento. Ciò avviene in special modo relativamente ai prezzi dei generi alimentari, cioè quelli che gravano soprattutto sulle famiglie meno abbienti.

A tale proposito, è gravissimo, specialmente in una fase come questa, che, all’interno delle filiera alimentare, esista un meccanismo speculativo di doppia velocità tra i prezzi alla produzione e quelli al consumo. Infatti, mentre i prezzi alla produzione continuano a calare vertiginosamente, nessun effetto si percepisce sui prezzi al consumo.
L’esempio più eclatante riguarda il grano, materia prima alla base dei principali alimenti che costituiscono la nostra dieta. Il prezzo di tale prodotto, rispetto a gennaio 2008, è sceso del 60%, passando da 0,49 ¤ a 0,20 ¤ al kg. Ma, come denunciato più volte, i prezzi di pane e pasta risultano sempre elevati, non rispecchiando affatto l’andamento delle materie prime necessarie per produrre e per trasportare tali prodotti.

A subire le conseguenze sono le famiglie italiane, che, in tal modo, si trascineranno dietro, nel 2009, un maggior costo per l’alimentazione di ben 564 ¤ l’anno.
«Torniamo a ribadire – sostengono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef - che, per risollevare il potere di acquisto delle famiglie e per rilanciare l’economia non è necessario agire solo sul lato dell’offerta, ma bisogna agire con manovre straordinarie anche sul lato della domanda: detassando le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati e riducendo i prezzi dei prodotti di largo consumo, di almeno il 20%».

Inoltre invitiamo gli attori della distribuzione ad adottare iniziative e promozioni volte ad incentivare ed agevolare gli acquisti, soprattutto per quanto riguarda i generi di prima necessità. Un esempio virtuoso, già realizzato da alcuni esercizi, è quello degli acquisti «last minute», ovvero la riduzione del prezzo di alcuni prodotti freschi dopo un determinato orario (come il pane dopo le 12:00) o la riduzione del prezzo di prodotti la cui data di scadenza è prossima.