18 aprile 2024
Aggiornato 12:30

CGIL Lombardia: anche a marzo aumenta cassa integrazione e mobilità

Le conseguenze della crisi finanziaria si stanno riversando sull'occupazione e sul sistema industriale soprattutto nelle aree più produttive del paese

SESTO SAN GIOVANNI - Anche nel mese di marzo esce confermato il trend denunciato per i mesi di gennaio e febbraio 2009 dalla CGIL Lombardia nella recente conferenza stampa dello scorso 1° aprile al Circolo della stampa. Si tratta di dati allarmanti, che indicano un sensibile aumento delle ore di cassa integrazione e dei licenziamenti, confermando che il modello della struttura manifatturiera lombarda comincia a mostrare livelli di sofferenza che non hanno precedenti. Le conseguenze della crisi finanziaria si stanno riversando sull'occupazione e sul sistema industriale soprattutto nelle aree più produttive del paese, e di conseguenza in Lombardia. Anche nel mese di marzo aumentano le ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, e aumentano i licenziamenti con il ricorso all'indennità di mobilità e di disoccupazione.

La cassa integrazione totale, che nei primi due mesi dell'anno, aveva registrato un tasso di crescita del 242%, rispetto allo stesso periodo del 2008, a marzo raggiunge il 341,9% di variazione sul 2008 (463,56% per l'ordinaria, 189,7% per la straordinaria), con un dato aggregato di gennaio, febbraio, marzo 2009 che rivela 34.602.482 ore di Cig autorizzate a livello regionale.

Secondo i dati elaborati dal Dipartimento delle politiche contrattuali della Cgil Lombardia, il quadro che si è delineato durante il mese di marzo si è fatto quindi ancora più preoccupante: a soffrire in particolare l'industria. In questo settore la cassa integrazione ordinaria è cresciuta del 554,80%, la straordinaria del 189, 72%.

La CIG totale, fino al mese di marzo, rispetto al 2008 aumenta maggiormente a Como, con il 686,3%, seguono Lecco (614,5%), Cremona (593%), Brescia (554,5%); in crescita Varese con il 457,69%. Al di sotto della media regionale invece Bergamo 106,5%, Lodi 199,7% e Milano 139,2%�. Per la cassa integrazione ordinaria si registra un tasso del 463% di media per la Lombardia; entrando poi nello specifico dei territori maggiormente colpiti, si registra il 2105 % di variazione a Cremona, il 1085% a Lecco, il 953,8% a Brescia, il 654,15% a Mantova, il 614,16% a Como.

I valori medi regionali della cassa integrazione straordinaria sono solo leggermente più contenuti ma in continuo aumento e con punte che impressionano, soprattutto se consideriamo che la straordinaria interviene, in linea di massima, successivamente all�ordinaria a fronte di ristrutturazioni, crisi aziendali, riconversioni ecc. Se a livello regionale i tassi di crescita della CIGS sono pari al 189,7%, ci sono territori che cominciano ad essere particolarmente colpiti: Como, con quasi il 954,83%, Varese con il 761,40% e Lecco con il 233,36 %.

Si conferma che è il settore industriale a segnare tassi di crescita molto più alti della media complessiva regionale, sia in ordine alla CIG ordinaria sia a quella straordinaria. La nostra stima in rapporto alle previsioni del PIL di una possibile crescita della cassa integrazione totale prossima al 700-800% rispetto al 2008 purtroppo si sta concretizzando. Un discorso direttamente connesso alla crescita delle ore di cassa integrazione a livello regionale riguarda poi le condizioni occupazionali dei lavoratori lombardi. Rimane alta la tensione occupazionale nella regione.

I dati di marzo 2009 confermano la gravità della situazione. Infatti i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro nei primi tre mesi del 2009 sono complessivamente 15.416, con un aumento del 66% rispetto allo stesso periodo del 2008. Appare forte la disuguaglianza tra i lavoratori occupati in aziende nelle quali è possibile utilizzare la tutela degli ammortizzatori sociali con l�indennità di mobilità, e quelli delle aziende sotto i 15 dipendenti, che invece non possono usufruirne. Nelle prime i lavoratori licenziati sono 5.437, mentre erano 4.741 nei mesi di gennaio, febbraio, marzo del 2008, con una crescita del 19,6%; nelle piccole aziende sotto i 15 dipendenti (meno di 50 nel settore del turismo e del commercio), dove i lavoratori possono accedere solo all�indennità di disoccupazione, registriamo nei primi tre mesi del 2009 una vera escalation di licenziamenti: 9.973, pari a + 110% (erano 4.746 nei primi tre mesi del 2008).

In questa situazione assistiamo ad un aumento vertiginoso delle richieste inevase di cassa integrazione in deroga - oltre 30 milioni di euro a fine marzo - per questo è ormai urgente, rendere disponibili, senza ulteriori tentennamenti, le risorse nazionali per gli ammortizzatori in deroga. L'obiettivo deve essere quello di non chiudere le imprese, di non perdere i posti di lavoro e le professionalità acquisite e di favorire la ripresa.