18 settembre 2024
Aggiornato 01:00
Inflazione: Istat conferma, a febbraio stabile all'1,6%

Inflazione, Codacons: i consumatori stringono sempre più la cinghia

7 su 10 nel 2009 modificheranno le proprie abitudini d’acquisto. Giù viaggi, abbigliamento, ristorazione e nell’alimentazione ridotti i consumi di pesce, carne bovina e dolciumi

Mentre l’Istat conferma il dato sull’inflazione, che a febbraio è rimasta stabile all’1,6%, i consumatori, a causa della crisi economica che imperversa anche nel nostro paese, stringono sempre più la cinghia, riducendo e modificando le proprie abitudini d’acquisto.

Il Codacons ha svolto una indagine tra i propri iscritti, per verificare i settori che maggiormente, nel corso del 2009, risentiranno della crisi, e per i quali i cittadini ridurranno maggiormente gli acquisti. Il primo dato che emerge è quello che vede 7 cittadini su 10 intenzionati a modificare le proprie abitudini di acquisto nel corso dell’anno.

Abbiamo chiesto a un campione di 1.500 consumatori, di indicare 3 settori merceologici per i quali avrebbero senza dubbio contratto i consumi durante tutto il 2009 – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Il risultato, in ordine di settori più indicati come a rischio, è il seguente:

1. AUTO E MOTO (acquisti, riparazioni, accessori, ecc.)
2. GRANDI ELETTRODOMESTICI
3. VIAGGI
4. ABBIGLIAMENTO
5. CALZATURE
6. RISTORAZIONE
7. TEMPO LIBERO E SVAGO (cinema, libri, discoteche, ecc.)
8. PICCOLI ELETTRODOMESTICI (lettori mp3, cellulari, ecc.)
9. TRASPORTI
10. CONSUMI ENERGETICI (luce, gas, riscaldamento, ecc.)
11. ALIMENTARI
12. GIOIELLI
13. CURA ED IGIENE PERSONALE
14. TABACCHI
15. FARMACI

Abbiamo inoltre chiesto – prosegue Rienzi – di specificare, relativamente al solo settore alimentare, 3 prodotti per i quali si sarebbero ridotti i consumi nel corso dell’anno. La classifica dei prodotti che risentiranno maggiormente della crisi economica è la seguente:

1) Pesce fresco
2) Bevande alcoliche
3) Carne bovina
4) Pasticceria
5) Alimenti dietetici
6) Piatti pronti
7) Salumi e insaccati
8) Formaggi freschi
9) Frutta
10) Ortaggi

«E’ evidente come la crisi economica spaventi le famiglie, generando un clima di sfiducia e portando i consumatori a tagliare le spese soprattutto nei settori non ritenuti primari – conclude Carlo Rienzi – o spostando gli acquisti verso prodotti e tipologie di negozi che consentono maggiori risparmi. Il Governo non ha più scusanti, e deve adottare con urgenza strumenti per rilanciare i consumi e far riprendere l’economia, che può ripartire solo grazie ai consumatori».

L’indagine è stata effettuata a campione e non ha alcun valore statistico