26 aprile 2024
Aggiornato 06:30

Piano casa, Agnello (Cgil): da Governo piano per chi già la ha

«Slittamento in Cdm segno di opinioni diverse maggioranza»

ROMA – «Rispetto alle esigenze del Paese il Governo propone un Piano per chi ha già casa». È quanto sostiene la segretaria confederale della Cgil, Paola Agnello Modica, la quale aggiunge: «Il settore dell’edilizia può dare un grande contributo al superamento della crisi e la Cgil da tempo sostiene che bisogna intervenire sulle piccole e medie opere e non sui grandi progetti che potranno essere realizzati, forse, solo tra anni».

Su questo, continua Agnello, «la Cgil ha avanzato precise proposte e priorità: le case per l’affitto, risparmio energetico, sicurezza nell’edilizia residenziale e scolastica, la riqualificazione dei quartieri degradati. Rispetto a queste esigenze del Paese, il Governo propone un Piano per chi ha già casa». Quanto al rinvio della decisione in Cdm sul ‘Piano Casa’, la segretaria confederale Cgil osserva: «E’ un chiaro indice della disattenzione alla correttezza istituzionale del premier, così come evidenzia l’esistenza di diverse opinioni all’interno della maggioranza governativa».

Intanto, «in attesa di conoscere la integrale proposta del Governo», per Agnello «già è chiaro che dall’agenda politica sparisce il tema dell’edilizia sociale e dell’affitto. Significativo infatti che dei 550 milioni stanziati dal Governo Prodi, l’attuale Governo ne conceda con un anno di ritardo solo 200 alle Regioni, mentre aumentano le difficoltà di chi è sotto sfratto, in particolare per quel 35% di sfrattatati per morosità che sono in cassa integrazione o disoccupati».

Inoltre, prosegue, «preoccupa non poco l’ipotesi di superamento delle concessioni edilizie, e quindi del rischio concreto di devastazione urbanistica e di aperture alla speculazione edilizia: due rischi che il ‘Bel Paese’ già conosce e dovrebbe quindi evitare. Sarebbe veramente grave se il Governo affrontasse anche questa materia con un decreto-legge. Auspichiamo - conclude Agnello Modica - che l’annunciato incontro con le Regioni possa servire per cambiare l’asse di intervento, rispondendo ai veri bisogni del Paese».