28 agosto 2025
Aggiornato 03:00

Statali, Cgil: Circa 400mila precari a rischio

A causa del decreto che blocca la stabilizzazione dei lavoratori precari

ROMA - Sono circa 400.000 i precari della pubblica amministrazione che potrebbero rischiare il proprio posto di lavoro a causa del decreto che blocca la stabilizzazione dei lavoratori precari. La metà di questi è impegnata nella scuola. E' quanto emerge dai dati forniti dal responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, anche sulla base del Conto annuale della Ragioneria dello Stato.

Ai 112.00 occupati a tempo determinato e ai 25.000 lavoratori socialmente utili, si aggiungono gli 80.000 contratti di lavoro a progetto, «contratti che però potrebbero riguardare in parte le stesse persona», precisa Gentile, per un totale di lavoratori, esclusa la scuola, che supera le 200.000 unità. A queste si aggiungono 130.000 docenti e 75.000 lavoratori non docenti impegnati nella scuola.

La cifra di 400.000 non tiene conto di tirocinanti, stagisti e borsisti, figure non censite che potrebbero raggiungere altre 100.000 unità. «Il governo italiano è l'unico al mondo che, di fronte ad un crisi che ogni giorno diventa più drammatica, risponde con il licenziamento dei lavoratori precari nelle Pubbliche Amministrazioni e nella scuola», dice Gentile sottolineando come il governo, alla luce delle notizie diffuse ieri di un decreto legge ad hoc, «si appresti a licenziare questi lavoratori utilizzando uno strumento, quello del decreto legge, il cui requisito dovrebbe essere l'urgenza. Una ricetta grave e fallimentare, come del resto quanto fin qui fatto. Licenziare per legge, come il Governo era intenzionato a fare fino a ieri con la sua proposta, è inaccettabile. Farlo per decreto legge è gravissimo».

Ma i licenziamenti, oltre il danno procurato ai lavoratori, incideranno anche sui servizi fondamentali offerti ai cittadini, visto che l'80% dei precari lavora presso i servizi degli enti locali e della sanità. «Chiediamo - dice Gentile - l'attuazione dei processi di stabilizzazione come previsti dalle leggi finanziarie precedenti, la sospensione delle norme che impediscono la prosecuzione del rapporto di lavoro dopo i tre anni di servizio, come previsto dalla legge di recepimento dell'accordo sul Welfare».

«Un sistema di ammortizzatori sociali anche per i precari 'pubblici' che comunque perderanno il loro lavoro a causa del provvedimento legislativo o del decreto legge, la riconsiderazione del piano Gelmini sulla scuola. La mobilitazione dei lavoratori precari di questi giorni - conclude Gentile - porterà queste richieste all'attenzione del Parlamento e del Governo».