26 aprile 2024
Aggiornato 05:00

Nuove concessioni distribuzione gas mediante gara

Federconsumatori: «Non ci siamo, gli interessi dei consumatori sono assenti»

Dall’interessante lavoro di analisi e rilevazione statistica presentato oggi da Utilitatis nel volume «Yellow Book» emerge che, fra i criteri per l’aggiudicazione della gara per l’affidamento delle nuove concessioni, il peso maggiormente rilevante (che supera il 40%) è l’importo del canone di concessione che l’impresa vincitrice si impegna a versare all’amministrazione comunale che ha indetto la gara, mentre gli interessi dei consumatori, in termini di prezzario delle prestazioni a richiesta individuale (spese di allacciamento, rimozione o sostituzione contatore) e di fornitura di livelli di sicurezza per i cittadini superiori agli standard minimi stabiliti dall’Autorità per l’Energia, compreso, quindi, il possesso, da parte del vincitore, di tecnologie, apparecchiature e professionalità necessarie a garantire il più alto livello di sicurezza.

La Federconsumatori dice NO! a questo modello di concorrenza che, teoricamente, è pensata per il mercato, e quindi per gli utenti, ma invece si trasforma in una modalità di far cassa da parte dei Comuni che indicono le gare.
Oltre 6000 comuni italiani, fra cui molti capoluoghi di provincia, dovrebbero indire le gare per le concessioni che scadono al 31 dicembre 2009 e, pertanto, incominciare fin d’ora a definire il capitolato per la concessione ed i criteri per la scelta del vincitore. È in questa fase che le amministrazioni comunali devono aprire un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori per dare risposta alle aspettative di risoluzione dei problemi specifici di ogni singola realtà.

Questo procedimento è un modo chiaro e pubblico, nelle città in cui l’amministrazione comunale è anche comproprietaria della rete ed azionista società di gestione del servizio, per sciogliere in pubblico il conflitto di interessi fra l’assessorato al bilancio, che mira ad aumentare gli introiti, e l’assessorato all’energia ed alla tutela dei cittadini, che è quello a cui dovrebbe spettare il giudizio per l’assegnazione della gara.

Il 2009 rappresenta, quindi, un’occasione affinché la classe politica si misuri con i propri elettori sulla capacità di far prevalere gli interessi della collettività su quelli degli azionisti delle società per azioni, seppur in essi è prevalente la stessa amministrazione comunale. Questa operazione, dovrebbe anche evitare di caricare di lavoro la magistratura, qualora qualcuno dei decisori decidesse di denunciare i cittadino che definissero tale modalità di assegnazione come una «tangente camuffata»!