18 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Crisi, intervista s.g. Ugl Renata Polverini su Il Mattino

Polverini: «Ora proteggiamo il made in Italy»

Per il segretario dell`Ugl i tagli alle tasse vanno rivolti ai redditi medi e alle famiglie

ROMA - Meno tasse per i redditi medi. Le banche concedano credito alle imprese in difficoltà. E, poi, anche misure per «proteggere» il made in Italy, come stanno facendo i Paesi vicini. Renata Polverini, segretario dell`Ugl, è preoccupata per gli ultimi numeri che arrivano dal fronte della grande crisi. E, nell`intervista, anticipa le proposte che il sindacato tradizionalmente vicino al centrodestra lancerà sul tavolo del vertice fra governo e parti sociali previsto per domani.

Che cosa si aspetta dall`esecutivo?
«La situazione sta velocemente peggiorando. E, nei prossimi mesi, ci saranno conseguenze gravissime sul fronte dell`occupazione».

Gli 8 miliardi già stanziati per la cassa integrazione rischiano di essere insufficienti?
«Tanto per cominciare per i precari non è scattato alcun meccanismo di ammortizzatori sociali. Ma spero che ora il governo intervenga con nuove misure per aiutare le famiglie e per rimettere in moto i consumi. Inoltre, in tutto il mondo; i Paesi tendono a riproteggere i mercati interni. E’ un
tema sul quale riflettere».

Non sta mica sostenendo un ritorno al protezionismo?

«Non dico questo. Ma non dobbiamo neanche essere sempre i più europeisti. In molti Paesi si stanno riproteggendo i mercati interni con misure ad hoc. Basta pensare alla Francia che ha vincolato gli aiuti all`impegno delle imprese a non chiudere gli stabilimenti locali. Cosa che, ad esempio, non è stata fatta per la Fiat, proprio mentre Pomigliano è a rischio».

Ma, nel concreto, che cosa chiedete al governo?
«Finora siamo intervenuti, doverosamente, sui redditi più bassi. Ma è venuto il momento di sostenere anche quelli medi e le famiglie, con l`obiettivo di rimettere in moto i consumi».

Il governo sostiene però che ci saranno più soldi da spendere perché le famiglie risparmieranno sulle bollette di luce e di gas.
«E vero che le tasse sui mutui sono diminuite, che l`Antitrust ha fatto calare i prezzi della pasta e che le tariffe registreranno cali. Ma le famiglie sono già sovraesposte: al massimo recupereranno quello che hanno pagato in più l`anno scorso. Senza contare che i nostri stipendi sono, in media, del
30% più bassi rispetto a quelli dei concorrenti».

E allora?
«Credo che sia arrivato il momento di ridurre le tasse. Ricordo che uno degli impegni del Pdl era quello del quoziente familiare. E’ una promessa che va mantenuta subito per cominciare a redistribuire la ricchezza. Si potrebbe partire con un primo modulo da 5 miliardi per poi arrivare, a regime, fino a 12 miliardi di euro».

Dove prendere le risorse? Sareste disponibili a reintrodurre lo scalone previdenziale?
«Questa è una cosa che proprio non capisco. Come è possibile che la proposta sia sostenuta anche da Enrico Letta, un esponente del Pd che è stato anche membro del governo Prodi che ha abolito lo scalone? Parlare oggi di queste cose, in un momento di crisi e di incertezza, è fuorviante».