Da Confagricoltura appello al presidente del Consiglio Berlusconi
Vecchioni: «L’agricoltura, più di altri comparti, ha bisogno di certezze di riferimento per programmare al meglio investimenti e strategie produttive»
Il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni ha inviato un circostanziato documento al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sollecitando specifiche misure anticrisi per l’agricoltura e chiedendo un incontro urgente per illustrare la situazione e le richieste dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli.
«Confagricoltura – ha detto il presidente, intervenendo oggi ad Avezzano ad un convegno degli agricoltori di L’Aquila - è convinta che la politica possa e debba dedicare tutto il suo impegno per comprendere l’entità della crisi e contrastarla. Per questo gli agricoltori di tutta Italia si mobilitano».
Programmare gli investimenti - «L’agricoltura, più di altri comparti, ha bisogno di certezze di riferimento per programmare al meglio investimenti e strategie produttive – ha sottolineato il presidente della Confagricoltura ad Avezzano -. Il settore non gode della flessibilità di altri; non può interrompere la produzione, non può sospendere le lavorazioni, non può rinviare i raccolti».
Confagricoltura ha evidenziato l’entità della crisi che pesa sul settore primario: costi di produzione in crescita; prezzi all’origine dei prodotti fermi; domanda agroalimentare rigida; consumi domestici ed extradomestici in flessione. Nonostante tutto, l’agricoltura produce, garantisce sicurezza e qualità alimentare, offre ambiente ed energia.
L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha indicato al governo le priorità da affrontare:
• quote latte: una legge che non penalizzi i produttori onesti, favorendo chi non ha rispettato le regole;
• previdenza: una garanzia per l’agricoltura nelle zone montane e svantaggiate;
• assicurazioni: il fondo di solidarietà nazionale contro le calamità naturali.
Inoltre ha sollecitato: interventi per fronteggiare la difficile congiuntura di mercato; attenzioni specifiche per cereali, carni, olio d’oliva, tabacco; snellimento istituzionale; semplificazione ed efficienza burocratica; sviluppo delle energie rinnovabili.
Nel documento inviato alla presidenza del Consiglio, Confagricoltura ha posto in evidenza il ruolo «di centralità» del settore «primario» nell’economia e nel Paese. L’agricoltura crea indotto, è volano delle filiere, è motore dell’export, realizza l’eccellenza alimentare, punta all’innovazione. «Nelle nostre imprese – ha ricordato Federico Vecchioni - lavora un milione di persone».
Il presidente Vecchioni comprendendo il malessere diffuso nel territorio, ha assicurato il sostegno a tutte le iniziative che, con modalità diverse si svolgeranno nei prossimi giorni in molte regioni, dal Nord al Sud Italia. «Non sono iniziative contro il Governo - ha detto -. Sono azioni di tutela legittima degli interessi di un mondo produttivo che merita la dovuta attenzione».
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