28 aprile 2024
Aggiornato 15:30

«Inflazione: calo prevedibile, cautela è d’obbligo»

Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Cristina Ricci sottolineando come «questa flessione non diventi un alibi per procrastinare un intervento di sostegno ai redditi da lavoro e da pensione»

«Il calo dell’inflazione era prevedibile, ma la cautela sui dati è dunque è d’obbligo, alla luce della grave congiuntura economica che stiamo attraversando e di cui ancora non si conoscono i possibili sviluppi, e tenendo conto che ci troviamo di fronte a numeri rilevati in base a un paniere, le cui nuove voci non sembrano determinanti, che stenta ancora a dare una rappresentazione reale dell’incidenza di alcuni capitoli di spesa, come il mutuo o l’affitto».

Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Cristina Ricci sottolineando come «questa flessione non diventi un alibi per procrastinare un intervento di sostegno ai redditi da lavoro e da pensione su cui il governo è chiamato a dare risposte. L’andamento dei prezzi non è il solo fattore che influenza i redditi da lavoro e da pensione in difficoltà: le famiglie nel corso degli ultimi anni hanno modificato le proprie abitudini di spesa, oltre ad aver ridotto i consumi, per fronteggiare il caro vita, ma ciò non incide su un potere d’acquisto di salari e pensioni che si è fortemente eroso e sul quale grave un onere fiscale eccessivo per il quale occorre intervenire, anche accelerando l’introduzione del quoziente familiare».

Tornando ai dati la sindacalista rimarca come «l’Istat specifica che l’indice di riferimento comprende anche i saldi e le vendite promozionali, e conta sua forte diminuzione del prezzo del petrolio. Inoltre, la contrazione dei consumi, certificata da numerose statistiche, anche prima che scoppiasse la crisi, è un altro fattore di cui tenere conto, per non parlare dell’ondata di deflazione ampiamente annunciata quale conseguenza della recessione in corso a livello mondiale. Bisogna, infine, sottolineare che si continuano a registrare aumenti nelle spese per l’abitazione che rappresentano uscite fisse per le famiglie e che, nonostante una lieve flessione, i prezzi di alcuni beni alimentari restano elevati».