3 maggio 2024
Aggiornato 15:30

Accordo interconfederale modello contrattuale

Nota della Fai Nazionale

«Ieri 22 gennaio 2008 la CISL insieme alla UIL e alla UGL ha firmato l’accordo con Confindustria per la riforma del sistema contrattuale.
La CGIL non ha firmato. Rispettiamo la sua decisione ma non ne condividiamo i motivi.
Da una piattaforma unitaria costruita per migliorare le condizioni retributive dei lavoratori e per rendere le relazioni sindacali più affidabili, e i contratti più coerenti con le professionalità e con la produttività abbiamo costruito un accordo adeguato ai bisogni dei lavoratori senza indebolire anzi rafforzando le capacità competitive delle Aziende.

Da questo accordo scaturiranno assetti contrattuali in cui il contratto nazionale fungerà da centro regolatore della contrattazione di secondo livello dove l’ aggancio dei salari ai risultati di impresa e alla produttività sarà più forte grazie alla detassazione strutturale e alla decontribuzione promesse dal Governo, che si è fatto garante dell’ accordo.

Riassumiamo qui i contenuti principali:

• TRIENNALITA' DEI CONTRATTI: accorciare i tempi di vigenza di un contratto è sempre positivo per un sindacato dalla forte identità contrattualista. Lo è ancora di più in tempi di così forti turbolenze finanziarie e industriali.

• TASSO CONCORDATO DI INFLAZIONE: la sostituzione del controverso tasso programmato di inflazione con un tasso concordato liberamente tra le parti, consentirà di recuperare valore per i salari, anche attraverso la verifica annuale degli scostamenti tra il suddetto tasso e l’ inflazione reale. La contrattazione si riappropria di un compito specificamente suo recuperando terreno rispetto alle decisioni esterne.

• SVILUPPO DELLA BILATERALITÀ CONTRATTATA: i contratti nazionali e quelli di secondo livello svilupperanno, per impegno tra le parti, tutti quegli strumenti preposti alla formazione continua, alle indennità integrative assistenziali e alla possibile gestione degli ammortizzatori sociali o di loro misure integrative.

• DECORRENZA DEI CONTRATTI: la decorrenza dei contratti dovrà garantire ai lavoratori di non perdere salario a causa di lungaggini negoziali.

• COMMISSIONE INTERCONFEDERALE: con funzione arbitrale per controversie insorgenti nella interpretazione e nella conseguente applicazione dell’ accordo con evidenti vantaggi per i lavoratori oggi costretti a far valere le proprie ragioni o con la protesta sindacale o con la formalizzazione di processi in sede giurisdizionale. Tanto siamo convinti della utilità di questa COMMISSIONE ARBITRALE che auspichiamo ne possa nascere una in ogni comparto contrattuale.

• ADATTABILITA' DELL’ ACCORDO ALLE SPECIFICITÀ SETTORIALI: fin dall’ inizio di questo lungo negoziato chiedemmo che l’ accordo non fosse rigido nella sua applicazione ma lasciasse ai settori la possibilità di modularne gli indirizzi alle specifiche condizioni economiche e strutturali. Anche su questo si è irrigidita la CGIL con la tradizionale ideologia egualitarista di confezionare un unico abito per tutti.

• ELEMENTO DI GARANZIA RETRIBUTIVA: non eravamo entusiasti di questo strumento perché c’è il rischio che diventi l’idrovora della contrattazione di secondo livello nei settori contraddistinti da piccole aziende. Sarà necessario non cadere nella tentazione delle scelte più comode. Non c’è indennità che possa – secondo noi – sostituire e risarcire la contrattazione di secondo livello.