3 maggio 2024
Aggiornato 06:00
Le proposte per combattere il fenomeno presentate nel corso di un convegno svoltosi a Bologna

Facchinaggio e logistica: cooperazione e sindacati uniti nella lotta al lavoro nero

Positiva la risposta di Regione ed Unioncamere alla costituzione di un Tavolo

BOLOGNA - Promuovere un patto per la legalità e la qualità del lavoro nel comparto della logistica e della movimentazione delle merci e istituire un Tavolo regionale permanente sul facchinaggio che coinvolga tutti i soggetti pubblici e privati protagonisti di questo settore: è quanto propongono le associazioni cooperative (Agci, Confcooperative e Legacoop dell’Emilia Romagna) e le organizzazioni sindacali di categoria a Regione Emilia Romagna, Direzione regionale del lavoro e Unioncamere.

«Con queste proposte, presentate oggi a Bologna nel corso del convegno ‘Il settore logistica tra sviluppo e legalità’ – sottolinea Daniele Passini, presidente di Federlavoro e Servizi/Confcooperative dell’Emilia Romagna, a nome delle Centrali cooperative – intendiamo fornire un importante contributo alla lotta al lavoro nero ed alle imprese irregolari purtroppo sempre più diffuse nel settore del facchinaggio e della logistica».
«Il compito del Tavolo regionale sul facchinaggio – prosegue Passini – sarebbe coordinare l’attività degli Osservatori provinciali e diffondere le ‘buone pratiche’ raccolte sul territorio. Tutto ciò con un duplice scopo: da un lato garantire un certo grado di efficacia dell’attività repressiva degli enti, dall’altro scoraggiare l’esternalizzazione di servizi da parte delle aziende industriali e manifatturiere verso imprese irregolari attraverso una capillare attività di prevenzione e sensibilizzazione».

Una delle cause principali della degenerazione del mercato riguarda la prassi sempre più frequente adottata da parte dei committenti che affidano i servizi secondo la logica del massimo ribasso al solo scopo di ridurre i propri costi senza preoccuparsi dell’affidabilità dei fornitori. E per questo appare auspicabile che al Tavolo regionale sul facchinaggio partecipi la maggiore associazione di rappresentanza delle aziende committenti industriali e manifatturiere alle quali la normativa attribuisce una responsabilità solidale in caso di irregolarità da parte dei fornitori di servizi. Associazione purtroppo assente al convegno svoltosi oggi a Bologna.

Alberto Armuzzi, presidente Ancst-Legacoop Emilia Romagna, ha chiesto alla Regione di escludere dalle misure di sostegno e di promozione previste dal Piano Triennale delle Attività produttive le imprese non in regola. Armuzzi ha inoltre sollecitato la reintroduzione dei requisiti economico finanziari per l’iscrizione al Registro delle imprese ed ha sottolineato l’esigenza di verificare i requisiti per accedere ad eventuali richieste di ammortizzatori sociali in deroga.
Mauro Barutti, segretario regionale Fit-Cigl, presente al convegno in rappresentanza delle Organizzazioni sindacali, ha posto l’accento sulla «sottocapitalizzazione delle imprese che non consente di investire adeguate risorse per fronteggiare la crisi del settore: da qui la necessità di sostegni e misure mirate a sostenere le imprese virtuose sempre più in difficoltà in un mercato dominato da regole non eque». Barutti ha poi sottolineato l’esigenza di restituire importanza al tema della qualità del lavoro, promuovendo la formazione professionale e la qualificazione del capitale umano.

In tema di controlli Maria Brusaferro, responsabile regionale dell’Unità Operativa Vigilanza Ordinaria 2, ha affermato che «la Direzione del Lavoro ha attuato un’attività di monitoraggio e ricerca in settori nevralgici attraverso osservatori provinciali che segnalano ai servizi ispettivi gli ambiti fondamentali su cui indagare per scoprire le sacche di illegalità e tutelare il lavoro».

A tale proposito, Brusaferro ha auspicato l’implementazione della collaborazione con le Camere di Commercio per studiare una serie di sanzioni finalizzate a svolgere un’azione ancora più incisiva che imponga la chiusura o la liquidazione delle imprese irregolari.
Ugo Girardi, segretario generale Unioncamere Emilia Romagna, ha aderito alla proposta di istituire un Tavolo permanente sul facchinaggio dichiarandosi d’accordo ad affidarne il coordinamento alla Regione Emilia Romagna. Girardi ha poi affermato che il sistema camerale contribuisce alla prassi dei controlli che devono essere meno burocratici. Le Camere di Commercio sono quindi disponibili ad aiutare gli enti di vigilanza anche condividendo le banche dati con INPS ed Inail tramite un software unico.