29 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Formazione

Tanti gli stranieri tra i futuri operatori socio sanitari

Donazzan: «obbligatoria la conoscenza della lingua italiana»

VENEZIA - Si sono chiuse il 14 gennaio scorso, con quasi 1400 domande, le iscrizioni alla prova di lingua italiana per i cittadini stranieri che intendono frequentare un corso per diventare operatore socio sanitario. Com’ è noto, la Regione del Veneto ha previsto l’obbligo di conoscere, almeno a livello elementare, la lingua italiana per tutti coloro che intendono diventare operatore nel sistema dei servizi socio sanitari.

Per la prima volta in Veneto, e probabilmente in Italia, si sta mettendo in moto una macchina complessa per organizzare e per preparare la prova di lingua nel migliore dei modi. Si può anzitutto dire che le 1399 iscrizioni effettuate - e gli oltre 2.500 contatti con gli uffici deputati alla raccolta delle domande - dimostrano che l’informazione è stata efficace e pertanto chi voleva iscriversi è riuscito a farlo, nonostante i tempi ridotti, dal 23 dicembre al 14 gennaio. Una prima analisi sui dati raccolti evidenzia, come del resto era facilmente prevedibile, che la gran parte degli iscritti sono donne, quasi il 93%, va tuttavia rilevato che gli uomini sono oltre 100. Altro elemento interessante è la nazionalità dei candidati: era, infatti, facilmente intuibile un numero molto rilevante di persone provenienti dall'est europeo, 770 e cioè il 55%, ma era difficilmente immaginabile che quelli di nazionalità romena sarebbero stati oltre un quinto sul numero totale, il 22%. Pochi i cittadini marocchini, invece, rispetto alla percentuale dei residenti nel territorio regionale.

Per quanto concerne l’età, il 20% ha fra i 20 e i 30 anni, oltre il 44% fra i 30 e i 40 anni, il restante 34% più di 40. Un’analisi su base provinciale - le iscrizioni sono state raccolte in tutte le 7 province venete - evidenzia come la provincia col maggior numero di domande raccolte sia stata Treviso (oltre 350), seguita da Padova, Verona, Vicenza e Venezia (tutte intorno alle 250 iscrizioni), seguono Belluno con circa 70 e Rovigo con solo 37 domande. La prova scritta si terrà sabato 24 gennaio contemporaneamente in ciascuno dei capoluoghi di provincia e sarà composta da 4 test, due di comprensione della lingua e due di grammatica. Chi supererà i test verrà ammesso al colloquio che si terrà nella settimana seguente. A partire dalla fine di gennaio si sapranno i risultati definitivi. Elena Donazzan, assessore alla Formazione, sottolinea che: «abbiamo reso obbligatoria la conoscenza minima della lingua perché oggi sono tanti gli stranieri che si presentano». «Faremo - aggiunge Donazzan - azioni mirate perché in futuro siano soprattutto gli italiani e i veneti in cerca di lavoro ad aderire a questa opportunità professionale».