28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Crisi economica

«Di fronte alla crisi il governo ha sbagliato le previsioni»

Veltroni a Ballarò. Sondaggio su Alitalia: contrario il 70% degli italiani

È il momento della risalita e del cambio di marcia. È l'ora di abbandonare «l'istinto distruttivo, il volersi far male da soli» e preoccuparsi dei problemi reali del paese, a partire dalla situazione economica.
Risponde alle domande di Giovanni Floris e di Ferruccio De Bortoli, direttore de Il Sole 24 Ore e traccia la direzione del partito nel 2009.

Agire subito perchè il governo «ha sbagliato le previsioni sulla crisi economica mondiale ed ha sprecato un sacco di soldi, come nel caso Alitalia che è un vero e proprio scandalo».
Tra gli errori dell'esecutivo ha citato anche l'eliminazione dell'Ici con 2 miliardi e mezzo di euro sprecati. Non solo: «Il governo con la Robin Tax ha tolto i soldi alle banchee alle assicurazioni, e poi glieli ha subito ridati», ha detto ancora il leader del Pd. E quando Florsi gli ha chiesto il perchè di questi comportamenti ha risposto: «Non c'è la coscienza di quello che sta accadendo: attività commerciali che chiudono, riduzione dei consumi, riduzione dela produzione industriale. C'e' una situazione rischiosa e pericolosa».

Poi il leader del PD ha ribadito la necessità di riconquistare la fiducia dei cittadini per le prossime elezioni europee di giugno. I sondaggi negativi che stanno attestando i democratici al 25% dei consensi devono servire da spunto di riflessione senza farsi prendere dalla sindrome negativa del pessimismo e dell'autolesionismo: «Dopo la grande manifestazione del 25 ottobre tutti i sondaggi ci davano in risalita. Questa è materia su cui riflettere. La nostra gente non ama i litigi, le geremiadi interne. Il ciclo delle grandi forze politiche non si misura da un sondaggio mensile, comprende cadute e risalite, come è successo al labour di Blair e Brown».

Per Veltroni il progetto del PD non è arrivato al suo capolinea, come chiedeva provocatoriamente il direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, ma ha bisogno di una svolta positiva. «Abbiamo messo insieme due partiti che avevano esaurito il loro ciclo politico, per fare un grande partito riformista. Le primarie, il 34% delle elezioni, la manifestazione del 25 ottobre dimostrano che c'è un grande spazio per un Partito riformista. Poi però - ha aggiunto - è successo quello che spesso è successo nella grande famiglia del centrosinistra: segare l'albero su cui si siede». E quando Belpietro ha provato ad additare al PD una questione morale il segretario del PD gli ha ricordato come a carico del premier ««C'erano processi che si sono interrotti perche' sono intervenute leggi che li hanno fatti fermare...» riferendosi al Lodo Alfano.

Sulla Campania e Napoli ha indicato il bisogno di «un gigantesco rinnovamento, occorre girare pagina e cominciare un'altra stagione. Non tocca al segretario di un partito dire a un sindaco che deve dimettersi, ma penso che la Iervolino abbia ritenuto che le dimissioni avrebbero potuto avere riflessi negativi per la città».
Quanto alla sua ricandidatura e a quella dell'attuale governatore Antonio Bassolino, ha ricordato come «nel caso della Iervolino non si può perchè è già al secondo mandato, mentre Bassolino ha già detto che non intende ricandidarsi».

«Anch'io ho fatto degli errori – ha risposto Veltroni alla domanda di Floris se si sentisse responsabile di qualche valutazione sbagliata - ma non ritengo un errore la scelta di fondo. Pensare cioè che il Paese prima o poi abbia una maggioranza non contro Berlusconi ma una maggioranza riformista».
E a proposito dell'attuale maggioranza ha notato come la fiducia sul Dl anticrisi è stata messa «per compattare la maggioranza, si stanno squadernando differenze molto rilevanti all'interno della stessa coalizione».
Il paradosso è che la fiducia è stata posta su un provvedimento «che è uno di quelli su cui il Parlamento dovrebbe poter discutere. Di solito viene posta quando ci sono centinaia di emendamenti, ma qui ci sono appena 25 emendamenti. E poi c'e' una differenza con il governo Prodi, che ha posto in più di un'occasione la fiducia, perchè la maggioranza era su pochi numeri, ma qui la maggioranza è ampia».

Nonostante siano in tanti ad augurarselo, il fallimento del PD è una fantasia da combattere. «Il Partito Democratico è il più grande progetto messo in campo nella vita politica italiana, cioè un grande partito riformista». Questa è la sua stessa ragione di esistenza «e non la trasformazione di uno dei partiti preesistenti, perché allora sarebbe inutile. In ogni caso un ritorno indietro è impensabile anche perché i due partiti da cui il PD è nato si erano esauriti».
La risalita del PD è prossima. «Non penso che qualcuno voglia destituirmi dopo le europee perché se così fosse allora dovrei pensare che sperano in un insuccesso del PD. Arriviamo fino alle europee il più uniti possibile. I nostri elettori devono avere fiducia e credere in questa che è la più grande avventura politica che il centrosinistra possa avere».

In chiusura la trasmissione si è occupata di nuovo della crisi economica che attanaglia il paese,e di Alitalia. Un sondaggio sorprendente ha rivelato come solo il 32% degli italiani ha visto con favore la vendita di Alitalia, mentre per la maggior parte degli italiani è convenuta solo agli imprenditori che fanno parte di CAI, ad Air France, che come ha sottolineato De Bortoli è costata «oltre 3 miliardi di euro di maggior debito pubblico agli italiani» e la chiusura di decine di imprese nell'indotto nell'hinterland milanese.

Una trasmissione densa e come sottolinea in PdNetwork Grandmere a Veltroni «non è stato riservato un trattamento di favore, come ha dovuto riconoscere anche De Bortoli, il direttore de «Il Sole 24 ore».Tutte le questioni più spinose del momento sono diventate oggetto di domande dirette e precise. Veltroni ha risposto a tutti e a tutto con estrema semplicità e con la solita calma e, a mio avviso, anche con la solita convinzione di lavorare a un progetto difficile ed ambizioso: trasformare la politica e la mentalità dei politici della sinistra italiana.