18 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Da Brambilla e Urso solo buone intenzioni ma niente progettualità

Turismo: niente di nuovo sotto il sole

Così i senatori del Pd in commissione industria, commercio e turismo commentano il Protocollo d'intesa tra la presidenza del Consiglio dei Ministri

«Purtroppo non c'è niente di nuovo sotto il sole». Così i senatori del Pd in commissione industria, commercio e turismo commentano il Protocollo d'intesa tra la presidenza del Consiglio dei Ministri - nella persona del sottosegretario delegato al Turismo, Michela Brambilla - e il ministero per lo sviluppo economico - nella persona del sottosegretario Adolfo Urso.

«Tutti i ragionamenti e le riflessioni interessanti inizialmente svolti dal sottosegretario Brambilla - spiega la senatrice del Pd Manuela Granaiola, componente della commissione X - sono stati travolti dal decreto 112 di luglio e dalla Finanziaria approvati dal governo Berlusconi e dalla sua maggioranza. Due leggi frammentarie e caotiche che hanno soffocato e disperso, nel breve termine, ogni possibilità per il turismo, settore fondamentale per il rilancio dell'economia italiana».

«Oggi purtroppo - continua Granaiola - ci scontriamo con la totale assenza di un punto di riferimento, del perno di un sistema che promuova da una parte la commercializzazione dei prodotti italiani all'estero dall'altra proprio quella 'destinazione Italia' come base per ogni altra azione più specifica e articolata di promozione turistica». «Che fine ha fatto - chiede Granaiola - la necessità di coordinare la programmazione turistica del Paese innanzitutto tra le regioni? A che punto è la pianificazione di politiche necessarie a rilanciare una serie di interventi su infrastrutture, reti di trasporto e di servizi essenziali per sostenere il turismo in una fase acuta di crisi e nel contempo di profondo cambiamento? Il protocollo è un piccolo passo avanti nella direzione dell'integrazione delle risorse. Ma - aggiunge la senatrice del Pd - di fronte all'urgenza degli interventi necessari soprattutto a sostegno della piccola e piccolissima impresa turistica questo protocollo è solo una foglia di fico che nasconde a malapena la nudità delle risorse politiche, finanziarie, tecniche e strutturali messe in campo dal governo per promuovere la destinazione Italia, anche considerando il prosciugamento delle risorse dell'Enit. Davanti a un mercato turistico globale segnato da profondi e rapidi cambiamenti, il governo non pone in essere un minimo di idea progettuale, non parla di realizzare iniziative e progetti coordinati si rimanda agli accordi specifici 'dell'articolo 4'. Articolo che, in realtà, non prevede un bel niente».

«Da un protocollo d'intesa così importante ci saremmo aspettati l'individuazione di obiettivi precisi, l'indicazione dei risultati attesi a breve e a lungo termine e una volta tanto la previsione di strumenti di verifica. Non si fa alcun cenno ad eventuali strumenti strategici di penetrazione. Penso al turismo culturale, a quello congressuale, a quello enogastronomico. Insomma - conclude Granaiola - ringraziamo i sottosegretari Brambilla e Urso per le buone intenzioni e il tentativo fatto. Ma purtroppo, per il turismo, non c'è nulla di nuovo sotto il sole».