28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
CAI - Alitalia

«Parte oggi la CIG per oltre 16mila lavoratori: allarme a Fiumicino»

E’ quanto annuncia il consigliere regionale, Giovanni Carapella, che si dice estremamente preoccupato circa le sorti di migliaia di lavoratori dell’ex Gruppo Alitalia che rischiano di restare fuori dal piano di riassorbimento deciso dalla Cai

«A Fiumicino sarà un Natale di mobilitazione e di vigilanza». E’ quanto annuncia il consigliere regionale, Giovanni Carapella, che si dice estremamente preoccupato circa le sorti di migliaia di lavoratori dell’ex Gruppo Alitalia che rischiano di restare fuori dal piano di riassorbimento deciso dalla Cai.

«La situazione è allarmante», sottolinea Carapella, «oggi parte la Cassa integrazione a zero ore per ben 16.055 lavoratori Alitalia così ripartiti: 8.429 di Alitalia SpA; 597 di Alitalia Express SpA; 3.344 di Alitalia Servizi SpA; 3.239 di Alitalia Airport SpA; 466 di Volare SpA. Di fronte a queste cifre – evidenzia l’esponente PD - e nel continuo rinvio della data di partenza di Cai, è ovvio che c’è poco da star tranquilli. Oltretutto, la data stabilita per quello che dovrebbe essere l’esordio Cai è stata ora spostata al 15 dicembre e la preoccupazione, fra i lavoratori, che questo possa far saltare il pagamento delle tredicesime dovute è più che legittima. Da questa partita – prosegue il consigliere regionale - non stanno fuori le decine e decine di imprese dell’indotto, e con esse altre centinaia di lavoratori, che vantano crediti non saldati e che si sono per questo costituite nel Comitato per la tutela dei diritti delle imprese fornitrici del Gruppo Alitalia. Insomma, il rischio che si paventa è che possano essere le imprese creditrici ed i lavoratori con le loro tredicesime e TFR a dover pagare parte dei costi della crisi Alitalia.

La contrarietà della Regione Lazio a qualsivoglia indebolimento dell’hub internazionale di Fiumicino – ha proseguito Carapella – è stata ribadita anche oggi dal Presidente Marrazzo. Un ridimensionamento di Fiumicino comporterebbe infatti conseguenze ancor più disastrose in uno scenario già fin troppo allarmante.

Al Commissario straordinario per Alitalia, Augusto Fantozzi e al Governo Berlusconi chiediamo quindi – ha concluso Carapella – di intervenire con urgenza affinché si facciano garanti dei crediti insoluti vantati dalle imprese fornitrici ed invitino Cai ad esporre con definitiva chiarezza le date, i numeri ed i costi del proprio piano industriale».