4 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Subito fatti concreti e interventi straordinari

Politi: «Occorre una nuova politica agraria»

Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi nel corso del sit-in a Roma, in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei deputati, che ha concluso la mobilitazione dell’Organizzazione

«L’agricoltura italiana sta attraversando uno dei più difficili momenti della sua più recente storia. Le risposte del governo per fronteggiare questa preoccupante situazione di crisi sono state, finora, parziali, riduttive o sbagliate. Crediamo che sia illusorio fare affidamento solo sulle virtù regolatrici del mercato. Non serve una medicina miracolistica, ma non bastano interventi frammentari. Occorrono subito fatti concreti e misure straordinarie. Ma quello che serve di più è un progetto di politica agraria. E questo è compito della Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale». Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi nel corso del sit-in a Roma, in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei deputati, che ha concluso la mobilitazione dell’Organizzazione che in queste ultime settimane si è sviluppata sull’intero territorio nazionale.

«Per tale ragione -ha aggiunto Politi- chiediamo al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia di essere coerente e di mantenere l’impegno di avviare i lavori preparatori della Conferenza, che per noi rappresenta la sede ideale dalla quale far derivare un progetto condiviso, nei confronti del quale le istituzioni e le rappresentanze sociali possano assumere le proprie responsabilità, impegnandosi a realizzarlo».

«Strategia condivisa, attuazione, nel rispetto dei ruoli e dei livelli istituzionali, partecipazione delle forze sociali: qui sta, tra l’altro, il significato della concertazione come metodo sul quale costruire -ha rilevato il presidente della Cia- un corretto rapporto tra governo e parti sociali ed il senso del nuovo Patto con la società che abbiamo proposto alla nostra Assemblea elettiva della primavera 2006».

«La concertazione è, per noi, partecipazione e condivisione di obiettivi.. Essa -ha detto Politi- non può essere considerata alternativa od ostacolo alla capacità di agire del governo. La concertazione non è forma che si contrappone alla sostanza dei fatti. Gli attuali strumenti della concertazione non sono efficaci. Chiediamo perciò che il governo si impegni a valorizzare l’istituto della concertazione e a rivedere i criteri di rappresentanza, nonché la composizione ed il funzionamento dei tavoli».
«È necessaria -ha rimarcato il presidente della Cia- una rinnovata politica agraria nazionale. Per troppi anni, le sorti dell’agricoltura sono state, sostanzialmente, affidate alla Pac ed alle capacità imprenditoriali degli agricoltori. Parlare di progetto per l'agricoltura vuol dire porre al centro dello sviluppo le imprese e gli imprenditori agricoli. L’impresa agricola evolve, nella struttura, nelle relazioni, nella capacità di innovazione, anche se ciò avviene con troppa lentezza. La vitalità di imprese eccellenti non è sufficiente ad assicurare lo sviluppo del settore. Ci attendono sfide impegnative. Le nostre proposte possono essere fatte risalire alle Conferenze sull'impresa e sulla competitività del 2001 e 2005; al documento sul ‘Nuovo patto’ del 2006; alle Conferenze economiche del 2007 e 2008. Esse possono essere sintetizzate nelle tre parole: impresa, internazionalizzazione, interprofessione».

«La nostra -ha rilevato Politi- è stata, pertanto, una grande mobilitazione che ha coinvolto migliaia di agricoltori in tutto il Paese. Obiettivo prioritario è quello di sollecitare le necessarie modifiche alla finanziaria, in particolare la proroga degli sgravi contributivi Inps e il ripristino del Fondo di solidarietà contro le calamità naturali e dei finanziamenti per il Piano irriguo, ma anche interventi straordinari a sostegno delle imprese. Il tutto per arrivare finalmente ad una nuova politica agraria nazionale».