28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
L’analisi dei mercati cerealicoli italiano, europeo e mondiale non lascia adito a dubbi

Urge un piano di emergenza del Governo per la “questione cerealicola”

Tra flessione delle quotazioni e aumento dei costi, la produzione dei cereali in Italia per il 2009 appare già compromessa dal punto di vista dei redditi

L’analisi dei mercati cerealicoli italiano, europeo e mondiale non lascia adito a dubbi. Senza adeguati interventi di politica economica aumenta il rischio che i redditi dei produttori non tengano più e che calino le semine di cereali, esponendo il nostro Paese ad una maggiore dipendenza dall’estero. Tra flessione delle quotazioni e aumento dei costi, la produzione dei cereali in Italia per il 2009 appare già compromessa dal punto di vista dei redditi.

I prezzi di grano tenero e grano duro si sono ridotti nell’ultimo anno rispettivamente del 36 e del 48 per cento. Per il mais la flessione è stata altrettanto marcata, con un -39% rispetto alla passata campagna. Parallelamente, i costi di produzione del frumento sono aumentati in media tra il 24 e il 31 per cento e oggi praticamente sono superiori rispetto al ricavo stimato per unità di prodotto. In queste condizioni, se il Governo non vara un piano di emergenza che punti a sciogliere i nodi economici del comparto, gli agricoltori non potranno garantire un’offerta adeguata al fabbisogno delle filiere.

Queste, in cinque punti, le richieste che Confagricoltura indirizza al Governo:
1) ottenere dall’U.E. deroghe specifiche alle norme in materia di aiuti di Stato per poter varare contromisure, in favore degli agricoltori, idonee a controbilanciare gli aumenti dei costi di produzione;
2) riordinare le procedure per la fissazione dei prezzi nell’ambito delle Borse merci;
3) attivare strumenti di garanzia del prezzo finale di vendita del prodotto;
4) intervenire sui prezzi di vendita dei mezzi tecnici, anche attraverso l’azzeramento delle accise;
5) stabilizzare le misure di fiscalizzazione degli oneri sociali per le aree montane e svantaggiate.