«Nei progetti Nord-Sud la Calabria offre ricerca e innovazione»
Cersosimo: «Le linee di indirizzo della proposta di Confindustria alle Regioni del Mezzogiorno sono condivisibili, perché sono corretti i principi della concentrazione»
La Regione Calabria vuole essere partner del progetto «Sud-Nord» su ricerca e innovazione, proposto oggi a Roma da Confindustria anche in vista dell’Expo 2015,
Il vicepresidente della Giunta, Domenico Cersosimo, che ha partecipato all’incontro, ha sottolineato la necessità di integrare l’ipotesi iniziale di lavoro. Due i punti su cui ha insistito: lasciare il progetto aperto a tutti gli imprenditori che desiderano investire e prendere atto che la Calabria ha già un’offerta di centri di ricerca ed innovazione da mettere a disposizione assieme a specifiche risorse purché gli altri partner garantiscano un ritorno certo per la crescita e lo sviluppo delle imprese.
«Le linee di indirizzo della proposta di Confindustria alle Regioni del Mezzogiorno - ha detto Cersosimo - sono condivisibili, perché sono corretti i principi della concentrazione, dell’integrazione e della necessità di raggiungere una massa critica per fare sistema ed essere competitivi. La programmazione dei fondi comunitari ha avuto difficoltà a trovare progetti interregionali e non solo nel Mezzogiorno».
«La proposta ‘offensiva’ di Confindustria, di attivare le imprese nella direzione di una crescita nei settori di frontiera per una piattaforma nazionale - ha aggiunto il vicepresidente Cersosimo - è utile all’intero Paese che oggi è sulla difensiva. Mettere assieme le qualità e le conoscenze esistenti è un obiettivo auspicabile, però bisogna anche ricordare che il Paese non ha investito in ricerca e che oggi occorre dotarsi anche delle competenze che mancano».
Cersosimo, sollecitando poi i dirigenti di Confindustria ad andare oltre l’aggregazione dell’esistente ha osservato che «l’ipotesi iniziale del progetto è concreta perché parte da attori individuati nei territori, ma per crescere è doveroso essere aperti a chiunque ci voglia stare anche per evitare i rischi di coalizioni imprenditoriali decise ex ante. Ci sono, inoltre, due rischi su cui riflettere: la sfasatura temporale con la certificazione già avvenuta della programmazione comunitaria 2007-2013 ed il comportamento del Governo nazionale che sui fondi Fas sta rimescolando le carte, tagliando e ricentralizzando le risorse».
«La Calabria ha poche imprese, frammentate e fragili. Mentre abbiamo un’offerta di centri di ricerca ed innovazione ben posizionata nella graduatoria nazionale. La contraddizione - ha concluso Cersosimo - è che l’Italia nel suo complesso non ha puntato sulla ricerca, mentre nel Mezzogiorno la carenza più allarmante è quella del mancato sviluppo delle imprese. Per la Calabria, con il progetto di Confindustria e degli altri partner, si dovrebbe trovare la sinergia tra investimenti in ricerca e sviluppo da una parte e garanzia di crescita imprenditoriale dall’altra».
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