27 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Agricoltura e zootecnia

Appello alle Nazioni Unite per il benessere animale

Gruppi animalisti alla FAO: «Le politiche agroalimentari devono tener conto del benessere animale»

Una coalizione di alcune tra le organizzazioni animaliste più riconosciute a livello internazionale, con il sostegno dei governi di Brasile, Argentina, Svezia e Costa Rica, ha sollecitato l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite ad incorporare per la prima volta nei propri programmi e raccomandazioni il tema del benessere animale. L’appello e’ diretto ad un gruppo di esperti che, nominati dalla Divisione per la Salute e la Produzione animale della FAO, sono impegnati in queste ore a discutere la questione nel primo «Expert Meeting On Capacity Building To Implement Good Animal Welfare Practices» presso il quartiere generale della FAO a Roma (30 settembre- 3 ottobre).

La coalizione di organizzazioni animaliste ha prodotto un documento contenente 10 raccomandazioni alla FAO affinché prenda in considerazione il benessere degli animali da allevamento e lavoro in tutte le sue azioni. Il miglioramento delle condizioni di salute e benessere degli animali andrebbe a vantaggio degli allevatori, agricoltori e delle loro famiglie, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, favorirebbe la salvaguardia dell’ambiente, la promozione degli scambi commerciali e assicurerebbe la presenza di un’efficace struttura a previsione e gestione dei disastri. Infine, migliori condizioni per gli animali d’allevamento nel mondo significherebbe una maggiore capacità di risposta alla crescente domanda di buone pratiche e sistemi di produzione che rispettino il benessere degli animali.

«Gli animali d’allevamento e gli equini da soma svolgono un ruolo talmente importante per il sostentamento delle nazioni povere che la FAO non può più permettersi di ignorare la loro salute ed il loro benessere», afferma Joyce D’Silva, portavoce della coalizione. «Piu’ di due terzi dei poveri nel mondo dipendono dall’allevamento degli animali come forma di reddito o sostentamento, mentre sono i muli, gli asini ed i cavalli da lavoro a sostenere da soli le attività economiche quali agricoltura e sistemi di trasporto per migliaia di milioni di persone nel mondo. Includendo il benessere di questi animali nelle proprie competenze, la FAO farebbe un primo importantissimo passo per il miglioramento delle vite di queste persone, ridurre la povertà, contribuire agli obiettivi nutrizionali, promuovere il commercio ed aumentare il benessere di questi animali.»

Il meeting degli esperti FAO e’ stato preceduto da un forum aperto lunedì 29 settembre, durante il quale la coalizione ha presentato le ragioni per cui la FAO dovrebbe occuparsi di benessere animale e ha elencato 10 raccomandazioni. Queste includono un invito alla FAO affinché includa nel suo lavoro di sostegno la valutazione del benessere animale e la creazione di uno speciale Animal Welfare in Development Group per far sì che il benesser animale diventi un pilastro imprescindibile dello sviluppo collettivo.

La coalizione inoltre chiede che la FAO crei un dibatto ufficiale per il benessere animale e ne promuova l’importanza all’interno dei propri programmi e del meeting della Commissione Agricoltura FAO da tenersi presso la sede centrale a Roma nell’Aprile 2009.