Per ADOC è allarme recessione
«Urgente una seria politica dei prezzi e di difesa dei redditi»
Secondo le stime preliminari dell’Istat l’inflazione a settembre cresce del 3,8% su base annua. Ad essere colpiti maggiormente i prodotti primari, come alimentari e energetici. Per Adoc è l’ennesimo segnale di una recessione in atto.
«E’ in atto una profonda recessione – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – l’inflazione continua a tenersi alta, superiore anche alla media dell’Unione Europea, e i consumi, soprattutto dei beni secondari, sono in picchiata verso il basso. Questo avviene perché i prezzi dei prodotti primari e insostituibili come alimentari ed energetici non accennano a diminuire. Al contrario, pane e cereali registrano nuovi aumenti, fino al 33% per la pasta di semola di grano duro. E’ urgente adottare una politica dei prezzi e di difesa dei redditi coraggiosa e drastica, con l’accordo delle Associazioni dei consumatori. La spirale economica e sociale in cui siamo entrati sta diventando ogni giorno più pericolosa.»
L’Adoc continua a chiedere un incontro urgente con Bankitalia e Consob.
«Vogliamo conoscere quali siano le reali conseguenze del crac Lehman Brothers – continua Pileri – e dell’emergenza finanziaria che, partita dagli USA, si sta dirigendo come uno tsunami verso l’Europa. L’incontro con Bankitalia, che aveva aperto uno spiraglio a tal proposito, e Consob è improcrastinabile. I risparmi e i piccoli investimenti sono ad altissimo rischio.»