La Provincia di Cremona protagonista delle politiche attive del lavoro
La Provincia resta protagonista delle politiche attive del lavoro. Lo si ricava dalle tre comunicazioni svolte dall’assessore provinciale Agostino Savoldi alla giunta.
La prima riguarda il progetto «Fai centro», finanziato dalla Regione con 150mila euro, rivolto ad azioni per favorire il ricollocamento dei lavoratori che hanno terminato il periodo di permanenza nelle liste di mobilità.
Cambiano leggermente le modalità: nella logica di porre la persona al centro del sistema dei servizi per il lavoro, essa viene resa titolare di una «dote», risorsa finanziaria corrispondente a un insieme di servizi di orientamento, formazione e inserimento lavorativo adeguati al fabbisogno della singola persona. Tali servizi saranno erogati dagli operatori pubblici e privati accreditati, e sono l’elaborazione di un piano di intervento personalizzato, l’accompagnamento e il supporto nella ricerca del lavoro, i servizi di ricollocazione. Il valore di ogni singola dote è di 2.400 euro, che verrà erogato dalla Provincia agli operatori accreditati.
Anche per quanto riguarda la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga, oggetto della seconda comunicazione, è cambiata la modalità. Si tratta, in sostanza, della possibilità di accedere alla cassa integrazione straordinaria e alla mobilità anche per i dipendenti di imprese con meno di 15 dipendenti o che comunque non ne avrebbero diritto in base alle vigenti leggi nazionali. Per questo la Provincia di Cremona aveva a disposizione un fondo di un milione e mezzo di euro.
In base all’accordo quadro fra Regione e parti sociali del 7 luglio scorso, vi sarà un unico fondo regionale di 4,7 milioni destinato al finanziamento della cassa integrazione straordinaria delle imprese con meno di 15 dipendenti. Le pratiche saranno dunque istruite dalla Provincia e inviate all’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro, che convocherà le parti per l’esame congiunto, dopo di che l’impresa dovrà inoltrare direttamente la richiesta alla Direzione regionale del lavoro di Milano.
Infine, come previsto dalla legge regionale 22/2006 sul mercato del lavoro, saranno le Province a gestire le lise di mobilità. Il 24 luglio, infatti, la Regione ha approvato le modalità di tale passaggio, che concretamente avverrà dall’inizio del 2009. Sarà dunque la Provincia a validare le liste di mobilità e a darne comunicazione alla Commissione regionale per l’approvazione e i conseguenti effetti giuridici ed economici.
A oggi risultano iscritti alle liste di mobilità in provincia di Cremona 1430 lavoratori, di cui 629 (329 maschi e 300 femmine) in mobilità indennizzata e 801 (370 maschi e 431femmine) in mobilità non indennizzata.
«Le politiche attive del lavoro – commenta l’assessore Savoldi – hanno sempre avuto dalla Provincia la massima attenzione e hanno risposto in maniera soddisfacente, per quanto questo termine possa essere utilizzato in situazioni di crisi aziendale e personale dei lavoratori, alle esigenze del territorio. Siamo soddisfatti, dunque, anche se, a dire il vero, pensavamo di gestire molto più autonomamente, come era in passato, il fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga. Dal fondo di 1,5 milioni assegnato a Cremona per il 2007 e parte del 2008, siamo passati ora a un fondo unico regionale di 4,7 milioni, gestito dalla Regione che lascia a noi solo l’istruzione delle pratiche. Ci troveremo così a «combattere» una sorta di guerra tra poveri ma con territori più forti di noi. Lo faremo, per agevolare il più possibile i lavoratori in difficoltà».
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