28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Confronto ripreso questa mattina a Roma sul futuro del gruppo Electrolux

Electrolux: In Italia il 40% della produzione europea

Questo il primo pilastro sul quale puntano le organizzazioni sindacali

Tenere in Italia il 40% della produzione europea di Electrolux. Questo il primo pilastro sul quale puntano le organizzazioni sindacali nel confronto che è ripreso questa mattina a Roma sul futuro del gruppo Electrolux.
«La trattativa - spiega Gianni Castellan, segretario regionale Fim-Cisl e coordinatore nazionale del gruppo Electrolux - ha evidenziato che si può raggiungere un'intesa con l'azienda attraverso un preambolo che sarà parte integrante dell'accordo e che conferma l'impegno di Electrolux a rimanere in Italia per continuare a produrre il 40% degli elettrodomestici realizzarti dal tutto il gruppo in Europa e, se possibile accrescere tale percentuale. Questo preambolo dovrebbe al suo interno anche contenere la definizione delle missioni produttive dei vari stabilimenti (frigo, lavastoviglie, lavatrici, cottura), attraverso la messa a punto di una stima degli investimenti suddivisi per stabilimento e dettagliati tra gli investimenti di processo e quelli di prodotto. In altre parole elencare gli investimenti che verranno effettuati nel triennio 2009-2011 e specificare non solo come si prevede di arrivare alle produzioni finali, ma anche i dettagli sui prodotti, sui loro rinnovi per essere sempre più appetibili sul mercato».

Per ciò che riguarda la realtà di Susegana, inoltre, si è preso atto del progetto del riorganizzazione presentato da Electrolux per la produzione di frigo nel sito trevigiano. «Ci siamo poi concentrati sul come attutire gli effetti negativi di questo progetto, che allo stato attuale prevede la conferma dei 324 esuberi. Noi vorremo che si potesse ridurre questo numero facendo un gran uso ad esempio del part-time, in modo da poter recuperare così circa 20-25 unità lavorative».
Successivamente la trattativa ha chiarito che l'azienda aderisce alla pressante richiesta dei sindacati di accedere allo strumento della cassintegrazione straordinaria per motivi di riorganizzazione produttiva. «Questo - spiega Castrellan - permette di fare ruotare i lavoratori posti in cigs e quindi ripartire il danno. Tuttavia le posizioni di Electrolux sul tema restano ancora distanti dalle nostre. E' chiaro che il nostro obiettivo è comunque anche quello di poter utilizzare questo strumento e quello degli incentivi all'esodo, su base volontaria».

Analogo lavoro sugli ammortizzatori sociali è stato fatto per Scandicci, anche se qui rimane la condizione di criticità legata alla società che Electrolux ha scelto per industrializzare il sito, cioè Energia Futura.
La trattativa riprenderà domani mattina a Firenze con la stessa Energia Futura perché diventa importante sciogliere alcuni nodi. «Noi vogliamo chiarezza sul versante degli effetti societari - spiega -; un impegno scritto sul progetto industriale e sul conto economico; le garanzie contrattuali di assunzione nonché la tenuta occupazione nel medio e lungo termine. Stiamo lavorando per raggiungere quindi un accordo unitario che tenga assieme tutti gli aspetti che vanno da Firenze a tutto il gruppo. Ci sono ancora nodi importanti da risolvere - conclude Castellan - ma se superati saremo ad un passo da un accordo importante che andrà anche rafforzato in uno stretto rapporto con Governo e istituzioni locali fermo restando che l'ultima parola spetterà ai lavoratori e ai nostri iscritti in particolare».