Manovra economica, è legge il decreto con le disposizioni urgenti 2009-2011
Questo dossier riprende l’articolazione della legge, che anticipa le disposizioni urgenti della manovra finanziaria triennale, e propone una lettura semplificata dei suoi punti salienti
Il 5 agosto il Parlamento ha dato il via libera alla legge di conversione del decreto legge n. 112 del 25 giugno, che anticipa le misure più urgenti della manovra finanziaria 2009-2011 per un ammontare di 36,3 miliardi di euro. La legge, dopo la firma del Presidente della Repubblica, entrerà in vigore un giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. A poche ore dall’approvazione della legge, il Consiglio dei Ministri ha analizzato in via preliminare lo schema del disegno di legge sulla Finanziaria 2009, che verrà approvato nella sua versione definitiva in settembre, insieme al disegno di legge di bilancio. Il 6 agosto i ministri Tremonti, Sacconi, Brunetta e Calderoli hanno illustrato in conferenza stampa i punti fondamentali dello schema del ddl sulla Finanziaria 2009.
Le legge di conversione del decreto legge n. 112 è uno dei tasselli della manovra triennale per gli anni 2009-2011. Approvato il 1° agosto con voto di fiducia al Senato, il decreto legge ha poi ricevuto la fiducia alla Camera con 314 sì e 230 no. La manovra si compone anche del disegno di legge «Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria», e del Dpef per gli anni 2009-2013. Il disegno di legge n. 1441, presentato il 2 luglio a Montecitorio, è attualmente all’esame del Parlamento.
Rispetto alla versione originale, la legge di conversione arricchisce il decreto di 7 emendamenti e 66 correzioni formali. Questa la struttura del provvedimento definitivo, composto da un totale di 96 articoli e 707 commi ed organizzato in cinque titoli:
I. Finalità e ambito di intervento
II. Sviluppo economico, semplificazione e competitività
III. Stabilizzazione della finanza pubblica
IV. Perequazione tributaria V. Disposizioni finanziarie e finali
Il Titolo I definisce gli obiettivi della legge, che verranno attuati insieme con altri provvedimenti del Dpef per il 2009:
- contenere l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche pari al 2,5% del Pil nel 2008, al 2% nel 2009, all’1% nel 2010 e allo 0,1% nel 2011;
- mantenere il rapporto tra debito pubblico e Pil entro il 103,9% nel 2008, il 102,7% nel 2009, il 100,4% nel 2011 e il 97,2%nel 2011.
Inoltre il Titolo I individua i fattori, come gli investimenti in innovazione o il rilancio delle privatizzazioni, su cui puntare per far crescere il tasso di incremento del Pil.
Il Titolo II individua gli interventi per rilanciare lo sviluppo economico, la competitività e avviare la semplificazione delle procedure. In particolare il testo è suddiviso in dieci aree tematiche: innovazione, impresa, energia, casa e infrastrutture, istruzione e ricerca, liberalizzazioni e deregolazione, semplificazioni, Piano industriale della PA, giustizia e privatizzazioni. Durante l’iter in Parlamento il testo si è arricchito di alcune novità rispetto alla versione iniziale come l’istituzione della Banca per il Mezzogiorno e del fondo per le reti infrastrutturali nazionali; altre modifiche hanno riguardato le carte d’identità, che dal 1° gennaio 2010 dovranno riportare anche le impronte digitali del titolare.
Il Titolo III comprende le disposizioni sulla stabilizzazione della finanza pubblica. È organizzato in quattro aree, il bilancio dello Stato, tra cui il contenimento della spesa per il pubblico impiego, il Patto di stabilità interno e la spesa sanitaria. Questi alcuni degli articoli della sezione: Missioni di spesa e monitoraggio della finanza pubblica, contenimento dell'indebitamento delle regioni e degli enti locali, disposizioni in materia di organizzazione scolastica, norme in materia di contrattazione integrativa e di controllo dei contratti nazionali ed integrativi, riduzione degli organismi collegiali e di duplicazioni di strutture, forze armate, Patto di stabilità interno, disposizioni urgenti per Roma capitale, Programmazione delle risorse per la spesa sanitaria e Piano straordinario di verifica delle invalidità civili.
Il Titolo IV è dedicato alla perequazione tributaria. È suddiviso in tre aree: i settori del petrolio e del gas; banche, assicurazioni, fondi di investimento immobiliari «familiari», cooperative; l’efficienza dell’amministrazione finanziaria. Tra i provvedimenti, l’istituzione del fondo per i meno abbienti, la social card, imposte per le assicurazioni, i fondi immobiliari familiari, la revisione sulle cooperative, anagrafe per i residenti all’estero, misure sulle Agenzie fiscali e tutela all’estero degli interessi nazionali dell’economia.
Il Titolo V riguarda le disposizioni finanziarie finali, dove le maggiori spese saranno coperte dalle maggiori entrate previste dal decreto.
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