26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Verso il 29 aprile

Fedriga: «In Fvg siamo abbondantemente sopra Fi: tocca a noi scegliere»

Ormai è chiaro che la Lega non vuole Riccardi. La partita si chiuderà nelle prossime 24/48 ore, anche per consentire la raccolta delle firme

UDINE - «Siamo in ferventi trattative. Trattative che si stanno svolgendo a livello romano. Credo sia questione di ore per sapere chi sarà il candidato presidente del centrodestra. Al massimo chiudiamo domenica, almeno nelle intenzioni della Lega». Così Massimiliano Fedriga, raggiunto sabato pomeriggio al telefono. «Sì – insiste – il tempo stringe e dobbiamo assolutamente chiudere il cerchio, ma non dipende soltanto da noi». Già, dipende soprattutto da Forza Italia che ha alzato le barricate in difesa della candidatura di Riccardo Riccardi e, in alternativa (alternativa tuttavia molto improbabile) della coordinatrice regionale degli azzurri, Sandra Savino. La Lega, fa sapere ancora Fedriga, ha chiesto a Forza Italia una rosa di nomi, stante il disco rosso nei confronti di Riccardi. «In Fvg – aggiunge Fedriga – siamo abbondantemente sopra Forza Italia. Mi sembra legittimo che tocchi a noi pretendere e valutare una rosa di candidati».

NIENTE ‘MERCATO DELLE VACCHE’ - E sabato mattina, lo stesso Federiga aveva dichiarato all’Ansa di «avere sempre detto che la mia disponibilità c’è, non vuole essere però un’imposizione. Quindi soni disposto a discutere e non chiedo imposizioni però da parte di nessuno». Al telefono ha aggiunto che «se il candidato sarà della Lega, quello sarò io». E alla domanda se corrisponda al vero l’ipotesi che Riccardi potrebbe fare il passo indietro se gli venisse garantito un incarico di prestigio (anche in termini economici) in qualche società di pertinenza regionale, la risposta di Fedriga è stata tranchant: «Non sono disponibile a partecipare al mercato delle vacche».

ALLA LEGA VANNO BENE TUTTI ECCETTO RICCARDI - Dunque, la Lega aspetta la rosa da Fi. E fa capire che non porrebbe alcun ostacolo nei confronti del presidente nazionale di Federlegno, Roberto Snaidero, dell’ex sindaco di Cividale, Attilio Vuga, dell’attuale primo cittadino della città ducale, Stefano Balloch e del presidente di Progetto Fvg, Sergio Bini. Bini che sabato mattina a Trieste ha inaugurato la lista civica ‘Progetto Fvg per una Regione Speciale’, che ha già ottenuto diverse adesioni, come quella del sindaco di Colloredo di Monte Albano, Luca Ovan. Bini riferisce che molti amministratori azzurri stanno bussando alla porta di Progetto Fvg, a dimostrazione della profonda crisi in cui è caduta Fi, complici le esclusioni alla corsa romana di Balloch e Blasoni.

LA ‘ROGNA’ FIRME - Comunque vada, il centrodestra deve chiudere in fretta la partita del candidato presidente, condizione indispensabile per dar il via alla raccolta delle firme. FI (era nel Pdl) e Fratelli d’Italia (non c’era proprio), che non si erano presentati cinque anni fa alle regionali, e con loro Progetto Fvg hanno ormai solo 15 giorni di tempo utili per raccogliere quasi 5mila firme ciascuno. Patto per l’Autonomia, che fa corsa in proprio e quindi non deve indicare alcun collegamento, ha già iniziato a ‘battere’ il territorio per raccogliere le firme. Insomma, una sfida nella sfida. Soprattutto dentro il centrodestra.