28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
verso un ente unico pro-tempore

Camere di commercio di Udine e Pordenone: trovato l'accordo

Unione in attesa che la Regione avochi a sé le competenze in materia, determinando una volta per tutte sorti e pesi del sistema camerale del Fvg. Stop all'appello in Consiglio di Stato del 30 agosto

PORDENONE - La Camera di Commercio di Pordenone e quella di Udine costituiranno nel breve, fatte salve le reciproche prerogative di autonomia - anche nella gestione dei rispettivi patrimoni mobiliari e immobiliari, nonché nel mantenimento dei livelli occupazionali - un unico ente pro-tempore, in attesa che la Regione, tramite la costituenda commissione paritetica avochi a sé le competenze in materia, determinando una volta per tutte sorti e pesi del sistema camerale del Fvg. Si chiude così una querelle che dura da oltre un anno, durante la quale Pordenone si è battuta inutilmente per un'unica Camera regionale, rifiutando l'accorpamento con Udine. La proposta di unione è stata formulata dalle associazioni di categoria pordenonesi a quelle della Sinistra Tagliamento. La Giunta camerale di Pordenone ha dunque deciso di rinunciare all'appello in Consiglio di Stato del 30 agosto prossimo, mentre Unindustria e Confartigianato Pordenone si sono impegnate a rinunciare alle altre azioni legali intraprese.

IL RISULTATO DI UNA 'BATTAGLIA' - Questa la sintesi di quanto emerso ieri pomeriggio, lunedì 20 agosto, e riportato dal Presidente di Unindustria, Michelangelo Agrusti ai rappresentanti degli Enti locali subito dopo il Consiglio camerale, non tenutosi per mancanza del numero legale. Un risultato che, secondo Agrusti e lo stesso Presidente della CCIAA, Giovanni Pavan, giunge al termine di una battaglia «necessaria per conservare l’ultima agenzia identitaria del Territorio Pordenonese in cui hanno combattuto compattamente tutte le Istituzioni di questa provincia a partire dai sindaci, protagonisti di un impegno straordinario. Sono stati loro e la loro mobilitazione – è stato detto ancora – gli elementi decisivi per persuadere chi era più forte». Ai rappresentanti degli Enti locali, il Presidente di Unindustria ha elencato stretti dettagli di cronaca spiegando che il termine ultimo per esprimere i quattro rappresentanti pordenonesi nel nuovo Consiglio, dopo il rifiuto del 9 luglio scorso, era fissato al prossimo 24 agosto, pena il completamento del cappotto, con Pordenone del tutto esclusa dal Consiglio. «La politica Udinese – ha aggiunto – si è mossa sulle nostre posizioni comprendendo che si stava creando una crepa importante nel tessuto di questa nostra regione. Abbiamo in questo senso registrato un sostegno diretto dall’assessore regionale Sergio Bini, dal vice presidente, Riccardo Riccardi e dallo stesso Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga».

UNA 'SOLUZIONE DI MEZZO' - La soluzione di mezzo, così come l’ha chiamata Agrusti, prevede una Giunta composta da otto componenti, quattro più quattro tra Pordenone e Udine con presidenza alla Sinistra Tagliamento e vice presidenza vicaria a Pordenone. «La soluzione definitiva, invece, potrà vedere la luce solo quando la Regione, tramite la Commissione Paritetica, avocherà a sé, e quindi dentro l’autonomia speciale, il sistema delle Camere di Commercio decidendo di conseguenza quante ce ne dovranno essere. Sapendo però sin d’ora che i colleghi di Trieste e Gorizia non accetteranno mai la costituzione di una CCIAA unica, ed hanno in questo senso gli strumenti di legge per non aderire, è ragionevole pensare – ha chiosato Agrusti – che gli Enti camerali resteranno tre».
Nella nuova giunta le risorse dei diritti camerali attualmente di pertinenza di Pordenone saranno gestite in base alle decisioni assunte dai quattro rappresentanti pordenonesi e viceversa. Consiglio e Giunta saranno alternativamente riunite tra Udine e Pordenone ed il patrimonio, mobiliare immobiliare, sarà identificato molto chiaramente, stanti le reciproche appartenenze. ConCentro, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Pordenone, conserverà la medesima governance, mentre l’attuale segretario generale di Pordenone assumerà la carica di vice con la responsabilità aggiuntiva del registro imprese di entrambi i territori.