2 maggio 2024
Aggiornato 05:00
Bufera tra i dem

Marsilio e Agnola «indifendibili»: riconoscono lo sbaglio ma non si dimettono

I due consiglieri tentano di giustificarsi ma resta il fatto che le cooperative da loro presiedute hanno ottenuto contributi dalla Regione. Nonostante la difesa d’ufficio da parte del capogruppo Moretti, la questione etica rimane

UDINE - Nel Pd degli ‘impresentabili’, ora spuntano pure gli ‘indifendibili’. I consiglieri regionali dem Enzo Marsilio ed Enio Agnola, al centro di una bufera politica per aver ricoperto il ruolo di presidente in cooperative finanziare dalla Regione per la gestione degli alberghi diffusi, hanno organizzato una conferenza stampa per spiegarsi, ma il risultato non è stato dei migliori. Spalleggiati dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, i due sono apparsi in evidente difficoltà, bersagliati dalle domande della stampa. Morale della favola, Marsilio e Agnola, pur consapevoli di aver sbagliato, non hanno alcuna intenzione di dimettersi dal Consiglio regionale, puntando tutto sulla buona fede delle loro azioni. Anzi, la responsabilità pare cadere sui funzionari regionali per un mancato controllo.

Agnola imbarazzato, Marsilio risoluto
Il più in difficoltà dei due è apparso Agnola. Sguardo basso, parole di circostanza, ha ammesso le sue colpe non senza imbarazzo. «L’incompatibilità mi era stata segnalata due anni fa - racconta Agnola  - e quindi mi sono subito dimesso dalla carica di presidente della cooperativa che gestisce l’Albergo Diffuso di Forgaria». Peccato, però, che non sia mai avvenuta la surroga e che quindi Agnola abbia continuato a svolgere le funzioni di presidente. «Ora andrò fino in fondo, lascerò l’incarico, ma il ruolo di presidente richiede molto impegno e non è stata ancora trovata la persona giusta per occuparsene», ha provato a giustificarsi il consigliere Pd. «Capisco che ci siano state delle mancanze nel mio comportamento - aggiunge -. Ma non ho mai agito per interesse personale». All’Albergo Diffuso di Forgaria, sotto la presidente Agnola, sono stati concessi oltre 500 mila euro di contributi regionali.
Marsilio è apparso più risoluto. Pronto a controbattere a ogni obiezione sollevata dai giornalisti, ha ammesso di aver firmato la pratica per la richiesta di contributo per l’Albergo Diffuso di Sutrio (sono stati concessi 429 mila euro). «Non ho mai nascosto il fatto di essere presidente della cooperativa - si è difeso il politico carnico -. Non mi sono dimesso da quel ruolo in quanto non credevo fosse motivo di incompatibilità. E’ stata una mia mancanza dettata da ignoranza. Comunque ho già provveduto a rassegnare le dimissioni e la surroga è già avvenuta». Punto. La storia, per Marsilio e Agnola finisce qui. Per entrambi è normale continuare a sedere sui banchi del Consiglio regionale.

Moretti tenta una difesa d’ufficio
La strategia di difesa del Partito Democratico, in sostanza, è stata quella di difendere la bontà della proposta turistica dell’Albergo Diffuso, che negli ultimi anni ha prodotto oltre 2 mila posti letto. Bontà che, però, nessuno ha mai messo in discussione. Il problema, semmai, è legato all’opportunità di due consiglieri regionali di autofinanziare due cooperative da loro stessi presiedute. «Tutte le procedure per l’assegnazione dei finanziamenti - ha spiegato Moretti - sono pubbliche e le risorse vengono ripartite sulla base di un regolamento. C’è quindi la massima trasparenza». Il capogruppo si è detto dispiaciuto per il polverone sollevato dalle forze di opposizione, anche perché le cause di incompatibilità sono già state rimosse. Anche per lui la vicenda finisce qui.