Depressione post-partum: Cos'è e come combatterla
Ciò che si sa per certo è che il periodo post-partum è contraddistinto da molti cambiamenti fisici. Sembrerebbe dunque che i cambiamenti ormonali durante questa fase abbiano una certa responsabilità
Secondo una ricerca del Ministero della salute la depressione post-partum (o DPP) colpisce dal 7 al 12% delle donne con diversi livelli di gravità. La DPP rappresenta dunque un problema di salute pubblica di notevole importanza.
La DPP si manifesta quando la donna presenta, per un periodo minimo di due settimane, un umore depresso, mancanza di piacere e interesse nelle abituali attività e almeno cinque di questi sintomi: ridotta capacità di pensare o concentrarsi, disturbi del sonno e/o dell’appetito, iperattività motoria o letargia, mancanza di energia, bassa autostima, sentimenti di impotenza e disvalore, pensieri ricorrenti di morte, sensi di colpa, vergogna e/o senso di colpa.
A tutto ciò dobbiamo aggiungere che la depressioni post-partum interferisce con le abilità della donna nell’instaurare un interscambio di comportamenti e di emozioni con il suo bambino. Il 67% delle madri depresse riferiscono, infatti, difficoltà di interazione e attaccamento. L’interscambio è stato riconosciuto come essenziale per un’efficace relazione madre-bambino, capace di prevenire le conseguenze a lungo termine sullo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo del bambino.
Quali sono le cause della depressione post-partum?
Definire quali siano le cause della depressione post-partum è molto difficile, tant’è che ad oggi la scienza medica non ha fornito ancora delle spiegazioni definitive riguardo alle cause del fenomeno.
Ciò che si sa per certo è che il periodo post-partum è contraddistinto da molti cambiamenti fisici. Sembrerebbe dunque che i cambiamenti ormonali durante questa fase abbiano una certa responsabilità.
Esistono inoltre alcuni fattori di rischio per la depressione post parto elencati dalla letteratura scientifica:
- scarso supporto familiare e sociale;
- vivere o a ver vissuto situazioni molto stressanti;
- soffrire di sindrome premestruale;
- soffrire di tiroide;
- a ver sofferto stati d’ansia o depressione durante, o prima, della gravidanza;
- difficoltà economiche;
A questi aspetti dobbiamo poi aggiungere altri fattori che concorrono alla comparsa della depressione post-partum. La maggior parte di questi sono legati legati agli eventi immediatamente successivi al parto, come il cambiamento di ruolo della donna in ambito sociale, il timore per le sue imminenti responsabilità, il proprio aspetto fisico.
Come curare la depressione post parto
Nel caso in cui ci si dovesse accorgere di soffrire di DDP il primo consiglio è sicuramente quello di parlarne con il proprio partner e con i propri familiari. In secondo luogo, se i sintomi dovessero essere di un’entità allarmante, è sempre bene contattare esperti. Puoi trovare specialisti nella cura della depressione su Guidapsicologi.
Depressione o baby blues?
In alcuni casi è facile confondere tra DPP e baby blues. Cerchiamo di fare chiarezza. Con il termine baby blues (coniato dal pediatra e psicoanalista Donald Winnicott), si fa riferimento ad una condizione di disagio interiore lieve della neomamma. Una condizione che generalmente non porta ad alcuna conseguenza psicologica a lungo termine.
Il baby blues si manifesta con crisi di pianto, stati di tristezza e ansia e una condizione di disagio. Non richiede particolari cure e si manifesta, in genere nei primi giorni dopo il parto, nel 70% dei casi.
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