13 gennaio 2025
Aggiornato 15:00
Depressione

La tua attività cerebrale può influenzare il tuo umore

Depressione, ansia e cali di umore sembrano essere fortemente associati al tipo di attività cerebrale

Attività cerebrale e depressione
Attività cerebrale e depressione Foto: ALDECAstock | Shutterstock Shutterstock

Vi siete mai chiesti cosa, realmente, influenza il vostro umore? Tutti, chi più chi meno ha sperimentato dei momenti di estrema gioia e altri in cui l’umore cade in picchiata. Non sempre, però, sembra essere correlato agli eventi quotidiani. Diciamo la verità: ci sono giornate che ci sentiamo pieni di vita e altri in cui detestiamo tutti, a prescindere da cosa dicono o fanno. Quale potrebbe essere il motivo? Secondo alcuni scienziati americani, l’attività cerebrale potrebbe essere fortemente collegata al nostro modo di prendere la vita.

Disturbi dell’umore e attività cerebrale
Secondo i ricercatori dell'Università della California di San Francisco (UCSF) potrebbe esserci un modo alternativo per trattare i disturbi dell’umore e della depressione. Per arrivare a tale conclusione, gli scienziati hanno voluto eseguire un test che si discostasse da quelli comuni effettuati sul cervello umano. In genere, infatti, i disturbi dell’umore di basano su studi in cui i partecipanti vengono sottoposti a scansioni fMRI (risonanza magnetica funzionale) mentre guardano immagini drammatiche. Questa volta, però, hanno utilizzato dei soggetti affetti da epilessia che avevano già impiantato alcuni elettrodi nel loro cervello.

Lo studio
Durante lo studio, gli scienziati del Weill Institute for Neurosciences, hanno preso in esame 21 persone affette da epilessia a cui erano stati precedentemente impiantati da 40 a 70 elettrodi sia sulla superficie cerebrale che in quelle più profonde. L’attività del cervello è stata così monitorata per circa una decina di giorni. Grazie a particolari algoritmi, i modelli dell’attività cerebrale sono stati associati ai vari cambiamenti di umore.

Reti di coerenza
Mentre i pazienti riferivano l’umore del momento, gli scienziati analizzavano le registrazioni dell’attività cerebrale in ogni paziente. Questo consentiva di identificare le cosiddette reti di coerenza intrinseca (ICN). Ovvero gruppi di regioni cerebrali in cui l’attività e i modelli fluttuano a una frequenza comune.

Umore basso
Dai risultati ottenuti dagli scienziati, si è potuto stabilire che i cambiamenti nell'attività della rete cerebrale erano fortemente legati agli attacchi giornalieri di umore basso o depresso. In pratica l’ICN era caratterizzata da onde beta nell’ippocampo o nell’amigdala. Si tratta di due regioni associate a memorie e a emozioni negative. Sostanzialmente, gli studiosi hanno identificato un segnale che spiegava totalmente il perché l’umore cadeva al di sotto del minimo storico.

Emozioni e cervello
«La scoperta suggerisce che le interazioni tra l'amigdala e l'ippocampo potrebbero essere collegate al richiamo di ricordi emozionanti, e tali attività erano più evidenti nelle persone con alti livelli di ansia, il cui umore potrebbe essere soggetto all'impatto delle memorie cariche di emozioni», conclude il neuroscienziato Vikaas Sohal. La scoperta potrebbe aprire nuove strade per la cure della depressione, utilizzando l’attività cerebrale come biomarcatore.