25 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Nato a Brunico il 19 agosto del 1953

Moretti «splendido sessantenne»

Con lui avanza verso l'età anziana tutto un mondo di sognatori di sinistra e intellettuali post pasoliniani che nei suoi film ha trovato a volte espressione, a volte almeno un sorriso amaro

ROMA - Probabilmente se lo immaginava, quando in «Caro Diario» si autodefinì «uno splendido quarantenne», che la frase lo avrebbe perseguitato: oggi Nanni Moretti di anni ne compie 60 e con lui avanza verso l'età anziana tutto un mondo di sognatori di sinistra e intellettuali post pasoliniani che nei suoi film ha trovato a volte espressione, a volte almeno un sorriso amaro. E' stato a lungo il maggiore se non l'unico vessillo del cinema italiano di qualità (amatissimo in Francia, con «La stanza del figlio» vinse anche la Palma d'oro).

In 38 anni di carriera, da «Io sono un autarchico» e «Ecce bombo» fino all'ultimo «Habemus Papam», quello di Moretti è un percorso di crescente complessità dall'autobiografismo schietto a produzioni ben più ampie per i temi trattati e le capacità di realizzazione tecnica. Se raramente rinuncia a comparire nei suoi film, sa almeno scegliere i suoi attori (magistrale l'anziano papa di Michel Piccoli; ma a lui si devono anche gli esordi di Laura Morante e Jasmine Trincia oltre che un memorabile Silvio Orlando nel «Caimano»).

Lo sguardo di Moretti è riuscito a cristallizzarsi in frasi, immagini e pensieri che hanno marcato l'Italia, e non solo quella 'progressista'; dal maxibarattolo di Nutella al giro in Vespa nella sua Roma. Ma l'impegno civile - per lui che fondò i Girotondi e che alle ultime elezioni si è acconciato a fare campagna per il Pd - resta la sua cifra distintiva. Lo hanno magnificato come un profeta quando Benedetto XVI si è dimesso e di nuovo in queste settimane, mentre l'Italia si chiede se la condanna si Berlusconi prefigura un finale di fiamme come nel «Caimano». Il prossimo film, pare, uscirà nel 2014: come al solito stretto riserbo, a parte il titolo, «Margherita».