Applausi per il '68 autobiografico di Placido
Il regista dedica «Il grande sogno» al Direttore dell'Avvenire
VENEZIA - 'Il grande sogno' di Michele Placido è stato applaudito timidamente durante la prima proiezione per la stampa e in maniera più decisa al termine della seconda. La pellicola, in concorso alla 66esima Mostra del Cinema di Venezia, racconta il Sessantotto in chiave autobiografica. L'arrivo a Roma di Nicola (Riccardo Scamarcio), pugliese con l'ambizione di diventare un attore ma che per vivere deve fare il poliziotto, è la vera storia di Placido. Così come l'amore per Laura (Jasmine Trinca) giovane universitaria della buona borghesia romana che si impegna nel movimento affascinata da Libero (Luca Argentero) torinese, comunista e sindacalista che spingerà il gruppo verso la lotta armata.
«Vorrei dedicare 'Il grande sogno' al direttore dell'Avvenire Dino Boffo che ha ancora lo spirito del '68, per questo firmo la solidarietà. Posso farlo solo col mio lavoro non mettendomi in politica sul piedistallo», ha dichiarato Placido nel concorso della conferenza stampa alla quale era presente anche una parte del cast: Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio. «Nel mio caso la formazione prima di cominciare il film non prevedeva una grande conoscenza politica di quell'epoca, non era così indispensabile - spiega Scamarcio - proprio perché il mio personaggio aveva bisogno di candore e semplice curiosità ed e molto autobiografico».
Jasmine Trinca ha invece preparato il suo personaggio leggendo 'Lettera a una professoressa' di Don Milani e 'Memorie di una ragazza perbene' di Simone de Beauvoir. «Non c'è stata solo preparazione sulla parte politica, che conoscevo dato che sono mediamente interessata a quanto avviene nel mondo. La base culturale è stata importante - ha sottolineato l'attrice protagonista - e ci siamo imbevuti nel '68. Laura è una proto femminista, che arriva gradualmente alla liberazione sessuale riappropriazione del sé, un soggetto e non un oggetto».
'Il grande sogno' di Michele Placido film in concorso alla 66esima Mostra del Cinema di Venezia sta ricevendo molte richieste di proiezione da parte di circoli culturali e politici. Lo ha rivelato lo stesso Michele Placido nel corso della conferenza stampa del film autobiografico sul '68. «Stiamo ottenendo risultati prima che il fim esca in sala - ha raccontato con soddisfazione Placido - il mio cellulare è pieno di messaggi di Micromega e proiezione film, circoli Ezra Pound che mi richiedono delle proiezioni. Dialogherò anche loro, anche se mi sono stati imbrattati i manifesti a Roma. Il film oggi fa discutere prima che esca e fa pensare i giovani. Sono felice che si possa vedere il film e fare i dibattiti come nel '68».
Nel giorno in cui tutta l'attenzione mediatica è per 'Il grande sogno' di Michele Placido, in concorso è arrivato 'Women without Men', bella opera prima di Shirin Neshat. Le donne del titolo sono quattro figure femminili nel 1953, a Teheran, anno cruciale per il colpo di stato appoggiato dagli inglesi che depose il primo ministro Mossadegh, per restaurare lo Shah al potere.
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