Quando e perché Gattuso ha perso il Milan
La stagione dei rossoneri procedeva spedita verso il ritorno in Coppa Campioni, poi improvvisamente qualcosa si è inceppato e il tecnico non ha saputo riavviare gli ingranaggi

MILANO - Lo spartiacque, la linea di demarcazione davanti alla quale il Milan si è fermato, è caduto e non è stato in grado di rialzarsi se non a fatica e continuando poi a barcollare. La data fatidica e maledetta per i tifosi rossoneri è il 17 marzo, giorno in cui la squadra di Gennaro Gattuso ha affrontato l’Inter in un derby che avrebbe potuto lanciare il Milan al terzo posto, quasi certo della qualificazione in Coppa dei Campioni e addirittura pronto a buttarsi anche sul Napoli secondo che in quel periodo stentava ed otteneva risultati a singhiozzo. A pensarci ora viene quasi da ridere, ma in realtà dalle parti di Milanello di sorrisi da quel 17 marzo ne hanno fatti ben pochi, perché la formazione rossonera, uscita sconfitta dalla stracittadina, si è afflosciata ed accartocciata su sé stessa, vanificando pure quelle 5 vittorie consecutive da cui proveniva.
Momento chiave
E’ stato in quel momento che anche Gattuso ha perso la bussola: la sua squadra era lanciatissima, mentre l’Inter solo una decina di giorni prima aveva perso rovinosamente a Cagliari e la panchina di Spalletti scricchiolava come una sedia vecchia di cento anni. Il 3-2 infilato dai nerazzurri ha piegato un Milan che da allora non si è più ritrovato, ha perso anche contro Juventus, Sampdoria e Torino, pareggiato con Udinese e Parma, oltre a farsi sbattere fuori dalla Lazio nella semifinale di Coppa Italia. Dal derby in poi, i rossoneri sono apparsi demoralizzati, di colpo le tante certezze accumulate negli ultimi mesi sono crollate e lo stesso Gattuso è sembrato via via sempre più impotente, passando dalle dichiarazioni battagliere del post Milan-Inter a quelle quasi rassegnate del dopo Milan-Lazio di Coppa Italia e del pre Torino-Milan di campionato.
Recidività
Può una sola partita, per quanto importante come il derby, causare un crollo simile? Evidentemente sì, anche perché sia il Milan che Gattuso sono apparsi recidivi a riguardo, si sono ritrovati nelle stesse condizioni di un anno prima quando si presentarono alla sfida con l’Inter del 4 marzo 2018 in gran forma, gara poi rinviata per la triste vicenda legata a Davide Astori e recuperata qualche settimana dopo, quando ormai le gerarchie cittadine vedevano un’Inter più sicura ed un Milan involuto, capace di perdere terreno, punti e posizioni, abbandonando definitivamente la corsa al quarto posto ed accontentandosi del sesto dopo figuracce epocali come ad esempio la sconfitta di San Siro contro il Benevento già retrocesso da secoli.
Capitolo finale
Ecco, Gattuso non è cresciuto da allora, anche quest’anno è stato bravo fin quando tutto è filato più o meno liscio, poi, subìto il contraccolpo del ko con l’Inter, non ha più saputo rimettere insieme i cocci di un Milan che si è fatto rimontare da Atalanta, Roma, Lazio e perfino Torino, con lo scontro diretto andato in scena proprio in casa dei granata che per i rossoneri era ormai l’ultima spiaggia per rimanere ancorati a quel quarto posto, disperatamente inseguito da un club ancora alla ricerca di sé stesso. Comunque andrà a finire, Gattuso e il Milan si diranno addio, consapevoli delle reciproche responsabilità, ognuno a leccarsi le ferite di un’avventura che ha dimostrato quanto l’inesperienza conti a certi livelli, tanto per il tecnico quanto per una dirigenza sconcertante nella sua inefficienza.
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