19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Calcio

Conte-Milan: la rivedibile posizione dei tifosi

La notizia del possibile arrivo dell'ex allenatore della Juventus sulla panchina rossonera ha scatenato il popolo milanista, clamorosamente spaccato nelle sue speranze

Antonio Conte: la sua candidatura per diventare tecnico del Milan è fortissima
Antonio Conte: la sua candidatura per diventare tecnico del Milan è fortissima Foto: ANSA

MILANO - L'indiscrezione che la redazione sportiva di Mediaset ha lanciato nella giornata di martedì e che vorrebbe il fondo Elliott (proprietario del Milan da qualche settimana) pronto a sostituire Gennaro Gattuso con Antonio Conte sulla panchina rossonera sin da subito, ha ovviamente fatto il giro del mondo, soprattutto fra i tifosi milanisti, ormai senza più alcuna eccitazione verso un club allo sbando, capace solo di navigare a vista e di coniugare i verbi al futuro (programmeremo, torneremo, saremo, ecc...). Un nome, quello di Conte, sbattuto in prima pagina e tornato di moda dalle parti di Milanello dopo l'avvicinamento di Adriano Galliani nell'estate del 2015 e i ripetuti della scorsa estate e soprattutto dello scorso inverno quando Gattuso sembrava il classico traghettatore in attesa del grande colpo in panchina che poi il rinnovo del tecnico calabrese sembrava aver scongiurato.

Polemiche

Ora invece ecco che Conte torna alla ribalta per allenare il Milan, un'operazione forse possibile o forse no, ma che certamente ha fatto e sta facendo discutere i sostenitori del Diavolo, creando un'inattesa spaccatura; leggendo i commenti sui social network ed ascoltando le parole della gente nel "mondo comune", infatti, si nota come , a fronte di chi farebbe carte false per avere un tecnico del calibro di Conte, esista ancora il tifoso che escluda e aborrisca a priori l'approdo in rossonero di un ex juventino (o interista). "Via i gobbi dal Milan", scrive qualcuno in maiuscolo su Facebook. Ed ancora un altro: "Giù le mani da Gattuso». Per finire con chi si concede un bel viaggetto nella Città del Sole di Campanella: "Diamo tempo a Gattuso, entro 2-3 anni ci riporterà in alto".

Riflessioni

Al di là del comprensibile e giustificato amore verso un uomo come Gattuso che è certamente e indiscutibilmente un simbolo per ogni affezionato milanista, il possibile arrivo in panchina di un tecnico vincente come Antonio Conte si può ridurre o ricondurre esclusivamente alla sua ventennale militanza juventina? Dopo 6 anni di bocconi amari e di vittorie viste solamente col binocolo, si può a prescindere sbattere la porta in faccia ad un allenatore col carisma e l'esperienza dell'ex commissario tecnico della Nazionale solo perchè ex bianconero? Certo, a tutti farebbe piacere che l'allenatore della propria squadra del cuore fosse un vecchio beniamino, come allo stesso Milan accaduto con Carlo Ancelotti o tornando più indietro nel tempo con Nils Liedholm. Ma è davvero tutto così riconducibile solamente al mero tifo? O non è forse vero che Andrea Pirlo e Clarence Seedorf, vale a dire due fra i più grandi campioni della storia rossonera, provenivano entrambi dall'Inter? O non è forse vero che Filippo Inzaghi, ritenuto un idolo assoluto dal popolo milanista, arrivò a Milanello nell'estate del 2001 dopo 4 stagioni alla Juventus? Il tifoso ha giustamente cuore e passione per la sua squadra, ma spesso col cuore si ama ma non si vince, spesso le storie d'amore più belle sono quelle più insapettate. Forse, al di là della rivalità, su Antonio Conte una riflessione più tecnica e calcistica andrebbe probabilmente fatta.