24 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Formula 1

Il sogno di Kubica si schianta contro i rubli di Sirotkin

La favola del rientro del talento infortunato si chiude qui: nella corsa al sedile della Williams viene superato dal giovane russo, che porta in dote 15 milioni

Sergey Sirotkin
Sergey Sirotkin Foto: F2/Lat

ROMA – Quanto può valere la favola del ritorno alle corse di una ex giovane promessa, la cui carriera, in fulminante ascesa, si era interrotta troppo presto per colpa di una lesione permanente alla mano? In un mondo cinico e venale come la Formula 1, anche questo sogno ha un prezzo ben preciso: 15 milioni di dollari. A tanto, infatti, ammonterebbe la sponsorizzazione che la banca russa Smp ha offerto alla Williams in cambio di un sedile da titolare per il suo pupillo Sergey Sirotkin, semisconosciuta terza guida uscente della Renault. Un giovane talento emergente? Difficile sostenerlo, visto che il suo scarno palmares riporta un solo campionato vinto, quello europeo di Formula Abarth nell'ormai lontano 2011. Piuttosto, verrebbe più facile definirlo in gergo come l'ennesimo pilota con la valigia, dove il bagaglio in questione è quello di rubli che porta in dote alla squadra disposta ad ingaggiarlo.

Purché sia russo
Il team fondato da Sir Frank Williams, l'unico ad avere ancora un posto a disposizione per la prossima stagione, si era preso tutto il tempo per decidere, giurando in più occasioni che la scelta sarebbe stata effettuata solo sulla base delle prestazioni. E, in effetti, il 22enne russo e il 33enne polacco erano stati messi a confronto diretto al volante della monoposto inglese nei test organizzati dopo l'ultima gara di Abu Dhabi. Entrambi avevano mostrato una buona velocità, eppure, nonostante le promesse, a convincere definitivamente la squadra di Grove, più che il cronometro, sarebbero stati i soldi del ricchissimo oligarca Boris Romanovich Rotenberg, amico e stretto confidente del presidente Vladimir Putin, che negli ultimi anni si è messo in testa l'idea di portare in Formula 1 un pilota suo connazionale. Se non sarà Sirotkin, il piano B è Daniil Kvyat: e poco conta che negli anni scorsi sia stato già appiedato dalla Red Bull e dalla Toro Rosso. L'importante, del resto, è solo il passaporto.

La seconda botta
Non interessa, dunque, che la Williams si ritroverà con una coppia di piloti inesperta, formata da un debuttante assoluto e un giovane appena al suo secondo anno, Lance Stroll. Non interessa che Kubica sia ritenuto da tutti uno dei talenti più brillanti della sua generazione, capace di vincere un Gran Premio già nella prima parte della sua vita sportiva. Non interessa che, per superare i suoi handicap fisici, si sia allenato e preparato mentalmente in maniera maniacale, dimostrando una motivazione senza pari. Non interessa che il suo sensazionale rientro avrebbe potuto movimentare verso la scuderia un impagabile seguito in termini di tifosi e di stampa. Interessano soltanto i freddi numeri del bilancio. Manca ancora la conferma ufficiale, ma numerose autorevoli testate di tutto il mondo scrivono che ormai al contratto di Sirotkin manchi davvero soltanto la firma, che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. E così la carriera di Robert Kubica è destinata a subire un secondo schianto: forse meno grave del primo, contro un guard rail, di cui fu vittima al volante di un'auto da rally in Liguria nel 2011, ma di sicuro altrettanto doloroso.