26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Formula 1 | Gran Premio del Giappone

Arrivabene, la verità fa male: «Identificato il problema»

Un guasto da pochi euro, «una candela che si è rotta insieme alla bobina», sta alla base del suicidio perfetto della Ferrari. Ma il team principal non può fare altro che continuare a spronare i suoi: «Al di là dei componenti, che ultimamente ci hanno lasciato a piedi, la macchina è buona: andiamo avanti»

SUZUKA – Il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, ha parlato in diretta esclusiva su Sky Sport F1 nel post gara del Gran Premio del Giappone, a caldo dopo il ritiro di Sebastian Vettel al quarto giro per l'ennesimo guasto al motore.

Una giornata complicata.
Le giornate non complicate in questo periodo devo ancora vederle. Detto questo, il problema è stato identificato: si tratta di un componente, una candela che si è rotta insieme alla bobina.

Abbiamo visto un abbraccio tra te e Vettel. Cosa vi siete detti?
Ci conosciamo abbastanza bene, quell’abbraccio voleva dire «Questa è andata così e non molliamo». La macchina al di là dei componenti, che ultimamente ci hanno lasciato a piedi, è buona. Quindi andremo avanti fino alla fine. La squadra è giovane e motivata, la macchina c’è, bisogna stringere i denti e andare avanti. Praticamente con quell’abbraccio ci siamo dati un’occhiata e ci siamo detti questo.

Non si molla anche se sono 59 i punti di distacco da Lewis Hamilton?
I punti sono molti, ma bisogna anche essere umili e riconoscere che a noi sono mancate delle cose e a loro no. Detto questo, le ultime due gare ci hanno fortemente penalizzato, ma per dei componenti che nulla avevano a che fare con la bontà del nostro progetto.

Come si riparte?
Si riparte innanzitutto girando pagina, motivati, facendo delle analisi su quanto è successo e tornando ad Austin decisi a giocarcela.