20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Formula 1 | Gran Premio del Giappone

Ferrari, si può fare: i motivi per credere nella rimonta impossibile

Trentaquattro punti di ritardo in classifica sono tanti. Ma, sfortuna a parte, la Rossa è diventata ormai la macchina da battere, mentre anche la Red Bull ha superato una Mercedes in difficoltà con lo sviluppo tecnico e con la vita dei motori. Quindi, adesso che è finito il mese terribile di settembre...

SUZUKA – A voler fare gli inguaribili ottimisti, un lato positivo possiamo trovarlo comunque: almeno settembre si è concluso. Per la Ferrari è stato un vero e proprio mensis horribilis: 25 punti raccolti in Italia, zero a Singapore e soli 12 in Malesia. Non proprio un record invidiabile, se si considera che la Mercedes, negli stessi tre Gran Premi, ne ha portati a casa addirittura 111. E se questo non bastasse, aggiungiamo anche un altro numero: all'inizio del mese, Sebastian Vettel si trovava in testa al Mondiale con sette lunghezze di vantaggio, ora ne ha ben 34 di ritardo da Lewis Hamilton.

Vantaggio tecnico
Eppure, lasciando da parte la scaramanzia e i freddi numeri, ciò che fa più male a Maranello è la consapevolezza che settembre poteva, anzi, doveva essere il loro mese, visto che la SF70H si è confermata stabilmente la macchina più competitiva del lotto. Mentre la Freccia d'argento ha infatti fallito l'ultimo pacchetto di aggiornamenti (a Sepang, Hamilton lo ha scartato, mentre lo ha utilizzato il solo Valtteri Bottas, che ha chiuso staccato di un minuto), le più recenti novità studiate dalla Rossa sul campo dei motori le hanno permesso di superare l'acerrima rivale sul fronte della velocità, tanto in qualifica quanto in gara. Nonostante questo, però, le prestazioni non si sono tradotte in risultati: colpa della sfortuna, di circostanze fuori da ogni controllo, di guasti inattesi, ma anche di troppi errori. Che hanno consegnato ai tedeschi, a cinque gare dalla fine del campionato, un netto comando sia in classifica piloti che in quella costruttori.

Perché crederci
Ma attenzione a convincersi troppo presto che gli iridati in carica siano destinati all'ennesima cavalcata trionfale. La stagione, infatti, non è ancora finita e sottovalutare il Cavallino rampante sarebbe un errore, non solo perché adesso non ha più nulla da perdere. I capolista, infatti, dovranno vedersela con una monoposto che è solo l'ombra di quella capace di dominare le ultime annate, con motori ormai al limite della loro vita e quindi da non spingere al massimo per evitare guai, e soprattutto con una Red Bull ormai perfettamente calata nel ruolo di arbitro, che pare fermamente intenzionata a rubarle punti pesanti. Dal canto suo, invece, se la Scuderia ha finalmente pagato del tutto il suo conto con la malasorte, è senza dubbio in grado di tornare alla vittoria quanto prima. E i punti ancora a disposizione sono tanti: se Vettel salisse sempre sul gradino più alto del podio, potrebbe strappare il titolo ad Hamilton indipendentemente dai risultati di quest'ultimo. Impossibile? La rimonta è iniziata troppo tardi? Ora la parola va alla pista, a partire da questo weekend in Giappone.