19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Formula 1 | Gran Premio d'Ungheria

La Ferrari ha una chance da non perdere... o addio Mondiale!

Dopo una tappa da dimenticare come quella di Silverstone, il calendario propone l'Hungaroring, un tracciato stretto e tortuoso che sembra la fotocopia di Montecarlo, dove arrivò la doppietta rossa. Vietato lasciarsi sfuggire questa occasione: non si possono concedere altri regali alla Mercedes

ROMA – Vista la stagione, pensando al Gran Premio d'Ungheria di questo fine settimana viene automatico parlare di ultima spiaggia. Se non l'ultima per la corsa mondiale, sicuramente l'ultima prima di dedicarsi alle spiagge vere: quelle che accoglieranno team e piloti fino a fine agosto, con l'obbligo per regolamento di chiudere le officine e non toccare più le rispettive monoposto. Budapest, insomma, rappresenterà davvero l'ultima occasione per portare avanti lo sviluppo tecnico, raggranellare un gruzzoletto di punti di vantaggio in classifica e risollevare il morale per non rovinarsi il mesetto scarso di ferie estive. Un'occasione che la Ferrari, in particolare, non può proprio permettersi di lasciar sfuggire: il successo, infatti, le manca ormai dal GP di Montecarlo. Da allora la storia del Mondiale ha preso una butta svolta: la rivale Mercedes ha finalmente capito come far funzionare le nuove gomme ed è tornata quella corazzata imbattibile che aveva dominato la Formula 1 fino all'anno passato; mentre la Rossa, che nelle prime sei gare dell'anno era sempre arrivata male che andasse al secondo posto, ha fatto una fatica del diavolo finanche solo a ritrovare la strada del podio.

Tracciato amico
Eppure l'Hungaroring, in effetti, è il circuito più simile a quello del Principato dove il Cavallino rampante colse un'esaltante doppietta: rettilinei giusto un paio, lunghi tratti guidati, curve strette e tortuose. L'ideale, insomma, per una vettura corta e agile come la SF70H, che invece nell'ultima tappa di Silverstone si era trovata decisamente a giocare fuori casa (e si è visto). Vincere domenica, insomma, è un imperativo categorico: non solo perché, con un solo punto di margine rimasto in graduatoria, non si può più buttare al vento neanche una singola gara, ma soprattutto perché una Freccia d'argento dominatrice anche su un terreno avverso come quello magiaro darebbe la conferma che i rapporti di forza tra i due top team sono decisamente virati a sfavore di Maranello. Uno scenario disastroso, addirittura definitivo, anche se ci troviamo solo al giro di boa della stagione. Uno scenario da scongiurare, a tutti i costi.

Serve la svolta
Detta così, la pressione sembrerebbe tutta sulle spalle di Sebastian Vettel. Che, però, di crisi rossa non vuole nemmeno sentire parlare: «Penso che la Mercedes abbia recuperato molto terreno – ha risposto a Repubblica il quattro volte campione del mondo – Ma noi siamo rimasti veloci, soprattutto la domenica, mentre al sabato soffriamo troppo. E questo è il punto su cui dobbiamo lavorare di più: le qualifiche. Dobbiamo cercare di fare uno scatto. Partendo dietro non sempre è possibile recuperare, come è successo a Silverstone: sono convinto che se fossimo partiti in maniera diversa anche il risultato sarebbe stato diverso. L'Ungheria? Se sarà decisiva non lo so, ma spero, anzi credo che sarà molto diversa».

Crocevia iridato
E che per la Mercedes si prospetti un Gran Premio molto meno facile del precedente è consapevole anche il team principal Toto Wolff: «È positivo avere un bel vantaggio nel campionato costruttori ma, allo stesso tempo, siamo ancora indietro nella classifica piloti – tiene i piedi per terra il tedesco – La Ferrari ci ha sorpreso, è stato impressionante vedere quanto sia cresciuta in questa stagione». Tanto da aver costretto la scuderia teutonica a spingere al limite ogni elemento tecnico, giungendo talvolta anche al punto di rottura, come è accaduto recentemente per i cambi di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas: «Il fatto è che le simulazioni al banco non riescono a riprodurre gli sforzi che si vedono in pista, ancora non rappresentano la realtà quando si arriva a certi valori di forza G – ha spiegato il direttore tecnico, l'ex ferrarista James Allison – Evidentemente abbiamo superato il limite e abbiamo pagato un prezzo». Non è solo la Rossa, insomma, a sapere che di errori, a questo punto della stagione, non se ne possono davvero più fare.