24 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Calcio - Serie A

Montella sceglie il piccolo grande Milan

Il pensiero del tecnico rossonero sull’attaccante del futuro ha fatto discutere. Davvero questo Milan, per ripartire in Italia e in Europa, ha bisogno più di una punta da falso nove che di un vero centravanti di ruolo? Non ne siamo così sicuri.

L'allenatore del Milan Montella
L'allenatore del Milan Montella Foto: ANSA

Milano – Saranno le caratteristiche che lo hanno identificato da calciatore, sarà che magari l’Areoplanino sa qualcosa sulle difficoltà ad acquistare una tra le punte più ricercate della prossima sessione estiva, fatto sta che il tecnico rossonero ha rilasciato curiose dichiarazioni sul futuro attaccante del Milan al Corriere. A domanda specifica su Dzeko ha infatti dichiarato che «la storia parla per lui, sa dialogare bene con i compagni e ha la fisicità importante da centravanti. Ma io sceglierei gli attaccanti piccoli perché sono più furbi. Il bomber ideale? Ne esiste uno solo: quello che sa segnare tanti gol».

Meglio un falso nueve

Sebbene le parole siano di massima stima nei confronti del romanista, è palese che il mister rossonero prenda sostanzialmente le distanze da quella che è la categoria di attaccanti di peso rappresentata proprio dal bosniaco. Montella è stato si chiaro sul non voler pretendere determinati acquisti piuttosto che altri, sin dall’insediamento della nuova società; momento dal quale ha parlato di giocatori funzionali al progetto in grado di migliorare l’attuale rosa. Ma è ovvio che in quanto tecnico – confermato dalla società – vada a dare determinate preferenze su quelli che possono essere i suoi desideri  in una gamma di nomi disponibili. Sarebbe infatti impensabile che Mirabelli e Fassone ignorino completamente il suo dictat in vista della prossima sessione di mercato.

Quanti dubbi

Davvero difficile però essere d’accordo con il pensiero del tecnico di Pomigliano d’Arco. In primis perché Montella ha in fondo già lavorato con due «piccoli» del settore: Bacca e Lapadula infatti sono tutto fuorché centravanti di peso e riferimento; giocatori che anzi in diverse occasioni – soprattutto il primo – si sono rivelati del tutto estranei alla manovra rossonera. Calciatori che proprio a causa di questo fallimento possono partire, pagando per il peggior attacco registrato tra le prime otto della classe. In secundis perché, con tutto il rispetto parlando, sono tante le incognite legate all’acquisto di una finta punta in relazione alla risoluzione dei problemi del Milan attuale: Keita, il Papu Gomez, Defrel sono tra coloro che hanno tali caratteristiche, nomi che purtroppo non entusiasmano, né sembrano essere l’ideale per un reparto offensivo da mille e una notte. Siamo proprio sicuri che Belotti e simili non siano più funzionali? Staremo a vedere.