Milan: la metamorfosi di Carlos Bacca
Una versione del tutto nuovo quella offerta dal colombiano contro il Palermo. Meno cinico e spietato sotto porta (clamorosi almeno due gol sbagliati), ma decisamente più coinvolto nel gioco, disposto al sacrificio, ai movimenti giusti e agli scambi con i compagni.

MILANO - Ma siamo proprio sicuri che quell’attaccante con la maglia rossonera numero 70 fosse Carlos Bacca? O magari si trattava di un sosia con caratteristiche tecnico-tattiche del tutto differenti rispetto al bomber colombiano? L’interrogativo inquietante ha iniziato ad aleggiare sugli spalti di San Siro nella domenica delle Palme appena trascorse. La ragione è semplice, il Bacca indolente, pigro, avulso dal gioco, ma contemporaneamente cinico e spietato sotto porta visto per tutta la stagione, potrebbe aver lasciato il posto ad un’altra tipologia di centravanti: meno preciso davanti al portiere avversario, ma disposto al sacrificio, al dialogo con i compagni, al movimento utile a liberare spazi per i compagni.
Svolta definitiva?
Tutto quello che probabilmente Vincenzo Montella si aspetterebbe da una punta centrale e che fino adesso l’ex Siviglia non era mai riuscito a concedere al suo allenatore. Perchè è vero che contro il Palermo, Carlos Bacca è riuscito a divorarsi almeno due gol che gridano vendetta, ma è innegabile che il suo impegno per supportare i compagni è stato applaudito non solo dal tecnico rossonero ma anche da tutti i tifosi, finalmente pronti a perdonare il capocannoniere del Milan per i suoi errori.
Difficile parlare adesso di svolta definitiva. Probabilmente sarà necessario attendere le prossime sette gare di campionato, quelle che diranno se la squadra di Montella ha meritato l’accesso in Europa il prossimo anno e - conseguentemente - se Bacca potrà ancora far parte del nuovo progetto rossonero.
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