Valentino Rossi ha perdonato Lorenzo? «È meno finto di Marquez»
In una lunga intervista a cuore aperto con il Corriere della Sera, il Dottore torna a parlare dei suoi due grandi rivali spagnoli: «Jorge, nel bene o nel male, è più trasparente. Marc nel 2015 si è comportato come mai nessuno prima»
ROMA – È la domanda che si pongono tutti i suoi tifosi: a 38 anni, Valentino Rossi è ancora in grado di vincere? Questa domanda, il Corriere della Sera, nell'intervista esclusiva concessa oggi a Giorgio Terruzzi, ha provato a porla al diretto interessato, che ha risposto così: «Le basi, gli ingredienti sono quelli di sempre. Posso vincere quando si può vincere. Posso cercare di vincere quando è più complicato, mica sempre. I due anni con Ducati (2011-2012, ndr) sono stati devastanti ma, visti ora, sono serviti per rilanciare impegno e desideri. L’apice ha coinciso con il 2015, che è finito come è finito. Sarà più difficile, ma è stato difficile sempre». Già, a proposito di come è finito il 2015, oggi che è passato del tempo da quel famigerato finale di stagione biscottato che sensazioni prova il Dottore al riguardo? «Una delusione fortissima. Sono accadute cose che non dovrebbero accadere, una vergogna per lo sport. Ho lottato contro avversari tosti, diversi, da Biaggi a Stoner, ma nessuno si è comportato come Marquez allora. Mai visto un pilota fuori dalla lotta per il titolo correre contro, così. Rimpianti? Certo. Se non avessi parlato... se non avessi reagito... La verità è che mi avrebbero fregato comunque e almeno mi sono sfogato, ho fatto casino». Nel 2017 Jorge Lorenzo se lo ritroverà comunque in pista da avversario, ma non più da compagno di squadra, sostituito da Maverick Vinales in Yamaha: «Lorenzo, nel bene o nel male, è più trasparente di Marquez, meno finto – prosegue – Vinales mi pare più equilibrato di Lorenzo. Poi bisognerà vedere se saprà gestire le tensioni, se cambierà sotto stress. Oddio, magari in pista non lo vedo neanche, visto quanto è andato forte nei test. Ma le persone si rivelano sotto tensione. A fare i signori a moto ferme son buoni tutti».
In gara e non solo
E fuori dalla pista, a 38 anni come è cambiata la vita del fenomeno di Tavullia? «Mica tanto. Be’, un po’ sì. Vado a letto e mi sveglio un po’ prima. Ma se c’è da fare baldoria, ci sono quasi sempre». E i suoi obiettivi? «Continuare a vincere, essere lì, esserci, cercare il decimo titolo. E un figlio. Mi piacerebbe fare un bambino e mi pare sia il momento giusto». Peccato che, ad oggi, gli manchi una ragazza... «Il problema è un po’ questo. Mi sa che devo rivedere la strategia. È che ti fidanzi, cerchi di capire se va bene... Mi metto di impegno ma non è che i risultati siano eccezionali. Succede che una relazione va avanti molto anche perché smettere diventa difficile, tra amore, affetto e abitudini. Mi sa che dopo un po’ di mesi la tensione sia destinata a calare. Adesso veda di mettere giù questo concetto in maniera corretta perché, detta così, sembra una cosa da maschilista e io maschilista proprio no. Ma, insomma, i miei genitori mi hanno cresciuto in una autentica libertà. Così, entrare in questa libertà è complicato per una donna. E quando accade, diventa complicato per me accettarlo». Una cosa su tutte emerge con certezza, però, leggendo questa lunga intervista: anche in questa stagione Valentino Rossi è «pronto, sì. Come prima. Più di prima. Correre significa pensare al futuro».
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