20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Il giovane talento impara dai colleghi più esperti

Vinales rivela: «Come ho battuto Valentino Rossi? Gli ho rubato i segreti»

Il nuovo compagno di squadra del Dottore è riuscito a girare più forte di lui in tutti i test che ha disputato finora con la Yamaha: «Ho studiato i dati dell'anno scorso, suoi e di Jorge Lorenzo, e ho capito dove dovevo migliorare»

Maverick Vinales e Valentino Rossi con il motore della loro Yamaha M1
Maverick Vinales e Valentino Rossi con il motore della loro Yamaha M1 Foto: Yamaha

ROMA – Come si fa a salire sulla stessa moto di Valentino Rossi e andare subito più forte di lui? È una domanda a cui Maverick Vinales, evidentemente, ha trovato la risposta, visto che finora ci è riuscito in tutti i test a cui ha preso parte. Ed eccola, la risposta: per battere il Dottore, Top Gun ha utilizzato le sue stesse armi, i suoi stessi segreti, i suoi stessi trucchi, che gli ha rubato studiando con attenzione i dati dello scorso anno. «La prima cosa che ho fatto in Yamaha è stato studiare i dati di Jorge Lorenzo e Valentino Rossi – ha sorriso il giovane pilota di Figueres ai microfoni della rivista specializzata austriaca Speed Week – Quando li ho confrontati, ho notato la loro esperienza, il modo in cui usano il freno posteriore, come modulano il gas per evitare le impennate ed utilizzare meglio la potenza. Tutti questi piccoli dettagli. Ci sono ancora molte cose che posso imparare, per migliorare il mio stile di guida. In alcune aree Jorge e Valentino sono migliori di me. In ogni gara del 2017 studierò i dati dell'anno scorso di Jorge, Valentino e degli altri piloti Yamaha, per vedere cosa i miei avversari fanno meglio di me. A Valencia, per esempio, ci sono molte curve lunghe e veloci, in cui si resta in piega con il gas aperto, e lì andavo più lentamente: i dati mi hanno dimostrato che dovevo cambiare la mia guida per migliorare. A Sepang sono cresciuto di giorno in giorno. È importante tenere sempre d'occhio gli altri piloti, non si può essere sempre i più veloci in ogni curva, ce ne sono sempre alcune in cui altri vanno più forte. Se non studi i dati, non puoi migliorarti».

Senza arroganza
Nonostante il suo fulminante debutto in sella alla M1, Vinales è conscio di avere ancora tanta strada da fare per migliorare il suo stile di guida, e si presenta al via della nuova stagione con la giusta umiltà e voglia di crescere: «Di solito mi adatto molto rapidamente alle nuove moto. Nel secondo test con la Yamaha, a Sepang, sentivo già che la M1 faceva parte di me. Ho pensato: 'Posso farci tutto ciò che voglio'. Ma poi ho visto che c'erano piloti che andavano due o tre decimi più forte di me, quindi dovevo migliorarmi per arrivare al loro stesso livello. Credo che nel 2017 dovrò comportarmi in modo da non essere nervoso, e l'esperienza delle mie prime due stagioni in MotoGP mi aiuterà. L'anno scorso a volte mi innervosivo quando pensavo di avere dato il 100% alla guida, ma ero comunque a quattro decimi dal miglior tempo. Quest'anno sono consapevole che non potrò stare sempre davanti e questo è importante, mi dà pace e fiducia in me stesso».

Timore reverenziale
Un'impresa, quella a cui è chiamato il 22enne pilota spagnolo, che non invidia affatto il suo collega Johann Zarco. Più vecchio (26 anni) ma più inesperto, essendo al suo debutto in MotoGP, il due volte campione del mondo di Moto2 ha attirato l'attenzione nelle prime prove pre-campionato della scorsa settimana a Sepang, laureandosi migliore degli esordienti e girando a soli quattro decimi da Vinales con la Yamaha del team satellite Tech3. Eppure il francese non si sentirebbe comunque ancora pronto per un confronto diretto con il fenomeno di Tavullia: «Valentino Rossi resta un mio idolo, ma non vorrei essere il suo compagno di squadra, perché penso che sarebbe molto difficile – ha confessato al sito transalpino Moto Revue – Nella situazione attuale, per quanto riguarda i team ufficiali, sarei contento di far coppia con Maverick Vinales. Ma, prima di arrivarci, devo ancora farne di strada».